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sabato 24 novembre 2007

Giornalisti, ex dipendenti e collaboratori del Meridiano. Una drammatica maxi-vertenza che riguarda decine di persone

Scrivo a proposito della situazione di crisi che riguarda “Il Meridiano”, il giornale nazionale realizzato a Foggia e fondato da Vincenzo Cascarano.
Nei giorni scorsi, la chiusura del quotidiano ha fatto emergere la drammatica situazione dei giornalisti ancora sotto contratto, persone che non percepiscono lo stipendio da quattro mesi. E’ rimasta sottotraccia, invece, la vicenda riguardante altre 8 persone che erano alle dipendenze del quotidiano di Cascarano, lavoratori che l’azienda ha “mandato a casa” molto prima di novembre. E giace dimenticata anche la questione relativa al mancato pagamento, da diversi mesi, delle spettanze dovute all’agenzia giornalistica foggiana “Il Grecale”.

I sintomi della crisi che ha investito la società guidata dalla presidente e legale rappresentante Daria Cascarano, erano evidenti già prima dell’estate. Fu allora che i Cascarano decisero di sospendere la realizzazione della pubblicazione e l’uscita del quotidiano in edicola per tutto il mese d’agosto. Contestualmente, l’editore, la presidente, il direttore di gestione Potito Perruggini e il direttore responsabile Antonio Parisi decidevano di non rinnovare 3 dei 7 contratti in scadenza. Di quei tre lavoratori, uno deve ancora percepire gli stipendi relativi a giugno, luglio, agosto e a tre giorni di settembre, oltre all’indennità di redazione (quattordicesima), al trattamento di fine rapporto, ai giorni di ferie e agli straordinari non goduti. Agli altri due, tra cui il sottoscritto, l’azienda deve ancora corrispondere i compensi relativi a luglio, agosto, a tre giorni di settembre, oltre all’indennità di redazione, al Tfr, ai giorni di ferie e agli straordinari non goduti.

Il mancato rinnovo contrattuale relativo alle tre persone in questione è stato seguito, in autunno, dalle dimissioni per giusta causa di un altro giornalista e dal mancato rinnovo contrattuale riguardante una ulteriore unità lavorativa (anch’essi in attesa di ricevere le spettanze maturate nei mesi scorsi). Risale a gennaio 2007, invece, il mancato rinnovo del contratto riguardante l’ultimo vicedirettore del quotidiano. Prima ancora, era stato dato il benservito al primo direttore responsabile de “Il Meridiano” e al suo vice. Poco dopo, inoltre, finiva il rapporto di lavoro tra “Il Meridiano” e il suo responsabile editoriale.

La vertenza in atto, dunque, non riguarda soltanto i redattori e collaboratori rappresentati attualmente dal Cdr, ma è molto più “ampia”: coinvolge molte più persone di quanto non sia emerso fino ad ora ed ha avuto inizio molti mesi fa. Se la società editrice de “Il Meridiano” avesse ottemperato ai suoi doveri contrattuali nessuno sarebbe stato costretto ad adire le vie legali. E invece, tutti hanno dovuto ricorrere al Tribunale. Per chiudere tutte le singole vertenze in atto, ed evitare il fallimento, l’azienda finanziata da Vincenzo Cascarano non deve fare altro che onorare gli impegni assunti nei mesi scorsi, quando i rappresentanti della società editrice assicuravano che ogni pendenza con i giornalisti e i suoi ex dipendenti sarebbe stata risolta attraverso il pagamento di tutte le spettanze.

Ai lavoratori ancora sotto contratto, dunque, vanno la mia solidarietà e il mio sostegno. So cosa si prova a vedersi chiuse le porte, poiché è una situazione che io ed altri colleghi abbiamo dovuto vivere sulla nostra pelle ben prima che l’attuale gruppo di lavoro fosse “esonerato” dall’impegno di recarsi ogni mattina in redazione. La vertenza, dunque, va avanti. E proseguirà fino a quando i sacrosanti diritti di tutti i lavoratori del “Meridiano”, sia gli attuali che quelli passati, non troveranno legittima soddisfazione.

Francesco Quitadamo, ex redattore de “Il Meridiano”