In una comunicazione indirizzata oggi "Al corpo redazionale del Meridiano", l'Editrice del Meridiano S.r.l., a firma del direttore di gestione, Potito Perruggini, scrive:
«Nelle more della sospensione dell'attività si comunica che per l'editrice nulla osta acché il proprio personale collabori o proponga la propria disponibilità lavorativa altrove pur mantenendo e garantendo il diritto a percepire il compenso da noi previsto fino alla naturale scadenza. È intenzione della scrivente consentire ai propri dipendenti che questi ultimi proseguano il proprio percorso lavorativo e professionale senza che su questi si ripercuotano negativamente le nostre difficoltà oggettive».
Il Comitato di Redazione del quotidiano "Il Meridiano" ribadisce la richiesta di un incontro urgentissimo, alla presenza dell'Associazione della Stampa di Puglia, con il presidente e legale rappresentante della società editrice nonché con il fondatore, Vincenzo Cascarano, che in un'intervista al noto quotidiano economico nazionale "Italia Oggi", apparsa il 17 novembre, è definito «il reale finanziatore» della società editrice stessa.
Espime lo sconcerto per le notizie, relative al piano industriale e alle perdite, di cui per la prima volta apprende i dettagli attraverso un'intervista, mentre la società editrice aveva l'obbligo giuridico di comunicarle alla redazione che, decine di volte, aveva chiesto di riceverne.
Nella sua intervista, Vincenzo Cascarano dichiara: «Ho deciso di fermare "Il Meridiano". Non posso più perdere soldi».
In meno di 24 ore è evaporata «l'esigenza di sospendere "temporaneamente" sia l'attività redazionale sia l'attività lavorativa, (...) per esigenze esclusivamente relative alla riorganizzazione e rimodulazione dei mezzi informatici appartenenti all'organismo produttivo dell'azienda», dichiarata all'ANSA dalla presidente della società editrice, Daria Cascarano, il 16 novembre, mentre il padre Vincenzo la contraddiceva su "Italia Oggi".
Contraddizioni che, unitamente alla comunicazione trasmessa oggi alla redazione, confermano il disorientamento e l'inquietudine dei giornalisti de "Il Meridiano" e l'urgenza di un formale incontro che chiarisca le reali intenzioni dell'azienda sulla prosecuzione dell'impresa editoriale. Tali intenzioni non possono esprimersi nelle forme irrituali in cui si sono manifestate fino a oggi.
«Nelle more della sospensione dell'attività si comunica che per l'editrice nulla osta acché il proprio personale collabori o proponga la propria disponibilità lavorativa altrove pur mantenendo e garantendo il diritto a percepire il compenso da noi previsto fino alla naturale scadenza. È intenzione della scrivente consentire ai propri dipendenti che questi ultimi proseguano il proprio percorso lavorativo e professionale senza che su questi si ripercuotano negativamente le nostre difficoltà oggettive».
Il Comitato di Redazione del quotidiano "Il Meridiano" ribadisce la richiesta di un incontro urgentissimo, alla presenza dell'Associazione della Stampa di Puglia, con il presidente e legale rappresentante della società editrice nonché con il fondatore, Vincenzo Cascarano, che in un'intervista al noto quotidiano economico nazionale "Italia Oggi", apparsa il 17 novembre, è definito «il reale finanziatore» della società editrice stessa.
Espime lo sconcerto per le notizie, relative al piano industriale e alle perdite, di cui per la prima volta apprende i dettagli attraverso un'intervista, mentre la società editrice aveva l'obbligo giuridico di comunicarle alla redazione che, decine di volte, aveva chiesto di riceverne.
Nella sua intervista, Vincenzo Cascarano dichiara: «Ho deciso di fermare "Il Meridiano". Non posso più perdere soldi».
In meno di 24 ore è evaporata «l'esigenza di sospendere "temporaneamente" sia l'attività redazionale sia l'attività lavorativa, (...) per esigenze esclusivamente relative alla riorganizzazione e rimodulazione dei mezzi informatici appartenenti all'organismo produttivo dell'azienda», dichiarata all'ANSA dalla presidente della società editrice, Daria Cascarano, il 16 novembre, mentre il padre Vincenzo la contraddiceva su "Italia Oggi".
Contraddizioni che, unitamente alla comunicazione trasmessa oggi alla redazione, confermano il disorientamento e l'inquietudine dei giornalisti de "Il Meridiano" e l'urgenza di un formale incontro che chiarisca le reali intenzioni dell'azienda sulla prosecuzione dell'impresa editoriale. Tali intenzioni non possono esprimersi nelle forme irrituali in cui si sono manifestate fino a oggi.