giovedì 1 ottobre 2009
mercoledì 25 febbraio 2009
Dichiarato il fallimento della "Editrice del Meridiano"
Il Comitato di Redazione de “Il Meridiano” si è sciolto anche formalmente a seguito della sentenza, emessa lunedì 16 febbraio scorso dal Tribunale di Foggia, che dichiara il fallimento dell’Editrice del Meridiano srl.
Nel modo ampiamente previsto e denunciato da giornalisti e altri lavoratori, rilevando comportamenti illegittimi e dilatori della famiglia Cascarano e dei collaboratori dell’impresa editrice, si chiude così un’avventura che ha alimentato un fuoco dimostratosi fatuo, benedetto anche dalle istituzioni locali.
A rimetterci è stata la passione di molte professionalità giovani che hanno investito tempo ed energie ricevendo in cambio comportamenti censurabili sotto tutti i punti di vista. Hanno potuto verificare la cattiva qualità di gestione d’impresa tanto l’allora Prefetto di Foggia, dott. Sandro Calvosa, che ha pazientemente coordinato tavoli di trattative usati con arroganza dall’Editrice del Meridiano, quanto il Tribunale di Foggia che ha dovuto aprire le procedure fallimentari.
Ci sono stipendi non pagati, contributi previdenziali e assistenziali non versati, Trattamenti di Fine Rapporto non corrisposti e il risultato negativo che rafforza il convincimento per cui a Foggia un’impresa editoriale seria non si può fare.
Il CdR ringrazia i colleghi delle testate giornalistiche che hanno voluto solidarizzare e seguire il caso, ringrazia l’Associazione della Stampa di Puglia, ringrazia l’ex assessore del Comune di Foggia Lino Del Carmine e il prefetto Sandro Calvosa. Da oggi in avanti la vicenda rimarrà nascosta all’ombra delle schermaglie legali della procedura fallimentare.
Nel modo ampiamente previsto e denunciato da giornalisti e altri lavoratori, rilevando comportamenti illegittimi e dilatori della famiglia Cascarano e dei collaboratori dell’impresa editrice, si chiude così un’avventura che ha alimentato un fuoco dimostratosi fatuo, benedetto anche dalle istituzioni locali.
A rimetterci è stata la passione di molte professionalità giovani che hanno investito tempo ed energie ricevendo in cambio comportamenti censurabili sotto tutti i punti di vista. Hanno potuto verificare la cattiva qualità di gestione d’impresa tanto l’allora Prefetto di Foggia, dott. Sandro Calvosa, che ha pazientemente coordinato tavoli di trattative usati con arroganza dall’Editrice del Meridiano, quanto il Tribunale di Foggia che ha dovuto aprire le procedure fallimentari.
Ci sono stipendi non pagati, contributi previdenziali e assistenziali non versati, Trattamenti di Fine Rapporto non corrisposti e il risultato negativo che rafforza il convincimento per cui a Foggia un’impresa editoriale seria non si può fare.
Il CdR ringrazia i colleghi delle testate giornalistiche che hanno voluto solidarizzare e seguire il caso, ringrazia l’Associazione della Stampa di Puglia, ringrazia l’ex assessore del Comune di Foggia Lino Del Carmine e il prefetto Sandro Calvosa. Da oggi in avanti la vicenda rimarrà nascosta all’ombra delle schermaglie legali della procedura fallimentare.
mercoledì 19 marzo 2008
Parte dei miei compensi alla Lega contro i Tumori
Ho conosciuto nani e ballerine. Ho conosciuto la spavalda incoscienza di molti colleghi e i loro (pre)giudizi da condominio di periferia. Ho conosciuto editori-roditori. Ho conosciuto individui danarosi, accerchiati da beoti e insegnanti di sostegno, incapaci del coraggio delle proprie azioni. Ho conosciuto gente convinta che le persone valgono per quello che guadagnano. Ho conosciuto la virtù della coerenza. Ho conosciuto l’assordante rumore della solitudine e del silenzio. Ho conosciuto l’amarezza dell’indifferenza. Ma soprattutto ho conosciuto la triste esperienza di trovarsi, ex abrupto, compagna quotidiana la malattia. Quella che ha colpito la persona più cara: la donna che mi ha messo al mondo e che per oltre quarant’anni ho chiamato Mamma. Ora che non c’è più ripercorro i momenti di un’esistenza non vissuta. Chi si ricorda dei primi pianti, delle prime scoperte, dei primi sorrisi, delle prime parole se non attraverso il racconto della propria madre? E chi può ricostruire l’affetto di una foto che ti ritrae tra le sue braccia se non la propria madre? Per anni mia madre è stata confidente, amica, complice, compagna anche di giochi, e non solo in tenera età. A Lei ho confessato il mio primo amore. A Lei ho confessato le mie mancanze. A Lei ho chiesto di intervenire per sostenere una richiesta nei confronti di mio padre (persona di gran cuore e di sani principi). A Lei ho espresso l’intenzione di fare il giornalista, nonostante mi volesse architetto e, in ripiego (ma sia detto senza offesa per la categoria), insegnante. E Lei mi ha sempre sostenuto, aiutato, incoraggiato instancabilmente.
Mamma è andata via, quattro anni fa, nel giorno del mio compleanno. Dall’allora non festeggio più quella data. Non perché gli anni inizino a pesare, ma per l’immensità di un sentimento che non può spegnere candeline mentre sono accesi i ceri.
Mamma è stata consumata da un male incurabile (anche se resto dell’idea che è stato un male curato male). Ho conosciuto l’impotenza dell’agire. Non auguro a nessuno di vedere la propria madre, o un proprio genitore o un fratello/sorella, spegnersi lentamente. Vivere una malattia che fa di ogni giorno una conquista, guadagnata con grande fatica. So, quindi, cosa vuol dire precipitare nello sconforto dopo l’annuncio della malattia (chissà perché ad alcuni medici neanche un corso di comunicatori riuscirebbe a togliere l’asprezza di una notizia così terribile fatta in modo “clinico”, freddo e senza togliere troppo tempo alla propria giornata lavorativa). So anche cosa significa la ricerca affannosa di una via d’uscita. Di un istituto di ricerca, di un ospedale, di un medico capace di dare una speranza. Di trovare una soluzione che spesso non esiste. Ho capito anche quanto sia importante la ricerca, l’aiuto alla lotta contro i tumori. Ma soprattutto quanto sia importante avere la possibilità di pagarsi cure costose e consultare i medici più qualificati nel settore.
Da tempo, insieme ad altri colleghi, stiamo combattendo una battaglia contro un male incurabile, grazie soprattutto alla Giustizia (perdonate la lettera maiuscola ma credo ancora in certi valori) italiana: l’indifferenza di un editore (consigliato male da manager maneggioni, anche questa è una malattia incurabile!) alle esigenze dei propri dipendenti, lasciati da mesi senza stipendio. Mi chiedo: se uno dei suoi dipendenti, quelli lasciati fuori dalla redazione in un giorno uggioso di novembre, avesse avuto bisogno di pagarsi cure costose per combattere un male terribile e avrebbe dovuto contare sui soldi del suo lavoro, come avrebbe fatto? Forse si sarebbe venduto un rene o parte del fegato o chissà cos’altro (i testicoli no, perché in molti colleghi manca la materia prima).
Eppure, in questo momento di difficoltà mi sento vicino a quanti stanno combattendo una lotta contro un male terribile, subdolo, che ricompare quanto sembra sparito, che ti sfianca perché non dà riposo, che vive con te, che vive di te. Per questo ho deciso di devolvere parte dei soldi che l’Editrice il Meridiano mi deve alla Lega contro i Tumori. Naturalmente la donazione avverrà al pagamento degli stipendi e delle competenze maturate dal sottoscritto (speriamo, con questo, che la Lega contro i Tumori e gli eventuali beneficiari del contributo, i malati bisognosi di cure e assistenze, non si aggiungano alla lunga lista dei creditori del Meridiano).
Maurizio Tardio
Mamma è andata via, quattro anni fa, nel giorno del mio compleanno. Dall’allora non festeggio più quella data. Non perché gli anni inizino a pesare, ma per l’immensità di un sentimento che non può spegnere candeline mentre sono accesi i ceri.
Mamma è stata consumata da un male incurabile (anche se resto dell’idea che è stato un male curato male). Ho conosciuto l’impotenza dell’agire. Non auguro a nessuno di vedere la propria madre, o un proprio genitore o un fratello/sorella, spegnersi lentamente. Vivere una malattia che fa di ogni giorno una conquista, guadagnata con grande fatica. So, quindi, cosa vuol dire precipitare nello sconforto dopo l’annuncio della malattia (chissà perché ad alcuni medici neanche un corso di comunicatori riuscirebbe a togliere l’asprezza di una notizia così terribile fatta in modo “clinico”, freddo e senza togliere troppo tempo alla propria giornata lavorativa). So anche cosa significa la ricerca affannosa di una via d’uscita. Di un istituto di ricerca, di un ospedale, di un medico capace di dare una speranza. Di trovare una soluzione che spesso non esiste. Ho capito anche quanto sia importante la ricerca, l’aiuto alla lotta contro i tumori. Ma soprattutto quanto sia importante avere la possibilità di pagarsi cure costose e consultare i medici più qualificati nel settore.
Da tempo, insieme ad altri colleghi, stiamo combattendo una battaglia contro un male incurabile, grazie soprattutto alla Giustizia (perdonate la lettera maiuscola ma credo ancora in certi valori) italiana: l’indifferenza di un editore (consigliato male da manager maneggioni, anche questa è una malattia incurabile!) alle esigenze dei propri dipendenti, lasciati da mesi senza stipendio. Mi chiedo: se uno dei suoi dipendenti, quelli lasciati fuori dalla redazione in un giorno uggioso di novembre, avesse avuto bisogno di pagarsi cure costose per combattere un male terribile e avrebbe dovuto contare sui soldi del suo lavoro, come avrebbe fatto? Forse si sarebbe venduto un rene o parte del fegato o chissà cos’altro (i testicoli no, perché in molti colleghi manca la materia prima).
Eppure, in questo momento di difficoltà mi sento vicino a quanti stanno combattendo una lotta contro un male terribile, subdolo, che ricompare quanto sembra sparito, che ti sfianca perché non dà riposo, che vive con te, che vive di te. Per questo ho deciso di devolvere parte dei soldi che l’Editrice il Meridiano mi deve alla Lega contro i Tumori. Naturalmente la donazione avverrà al pagamento degli stipendi e delle competenze maturate dal sottoscritto (speriamo, con questo, che la Lega contro i Tumori e gli eventuali beneficiari del contributo, i malati bisognosi di cure e assistenze, non si aggiungano alla lunga lista dei creditori del Meridiano).
Maurizio Tardio
giovedì 28 febbraio 2008
Domani ultima scadenza per l'azienda
È fissato per domani, venerdì 29 febbraio alle 17.30, l'incontro tra i legali rappresentanti della Editrice del Meridiano, Assostampa di Puglia e il Comitato di redazione del quotidiano "Il Meridiano". L'incontro, concordato tra le parti e stabilito lo scorso 10 gennaio, si svolgerà in Prefettura e sarà presieduto dal prefetto di Foggia Sandro Calvosa. Le parti, trascorse sette settimane, si ritroveranno a discutere della vertenza inerente la mancata corresponsione a redattori e collaboratori, delle spettanze maturate negli ultimi mesi di lavorazione del quotidiano. Nell'incontro del 10 gennaio 2008, i legali rappresentanti della Editrice del Meridiano avevano chiesto altri cinquanta giorni di tempo per "chiudere i conti" con i giornalisti, impegnandosi a saldare tutte le mensilità arretrate e intanto maturate dai redattori e collaboratori. Le spettanze dovute si riferiscono, relativamente al solo 2007, alle mensilità di giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre, dicembre, indennità redazionale, tredicesima e Trattamenti di Fine Rapporto. Relativamente al 2008, alla data del 29 febbraio saranno maturate le due mensilità di gennaio e febbraio, parte dell'indennità redazionale e i TFR.
sabato 26 gennaio 2008
INSIEME E' POSSIBILE, ANCHE RESISTERE AI DELINQUENTI. Lino Del Carmine e Luca Pernice, la forza della verità
Riprendiamo integralmente l'intervento del collega e amico, Emiliano Moccia, pubblicato sul "blog senza dimora" dei fratelli della stazione.
Ciao Fratelli. Visto che per questioni esclusivamente burocratiche e formali mi è stato affibbiato il titolo nobiliare di direttore del giornale, mi sono permesso di inviare un messaggio di sostegno e solidarietà a Michele Del Carmine, assessore comunale all'Immigrazione e al Volontariato, e Luca Pernice, giornalista di Teleblu.
Entrambi, infatti, hanno ricevuto due lettere minatorie che fanno stare poco allegri, visti i tempi che corriamo e la folle violenza che dilaga per le nostre strade. All'assessore si condanna il suo impegno nel campo della sicurezza e nel rapporto di amicizia che ha instaurato con i carcerati attraverso una serie di progetti di integrazione; a Pernice, invece, si contesta la sua dedizione per l'informazione di inchiesta, quella che spessa parla di malavita e criminalità. Del Carmine, poi, è alla sua seconda lettera minatoria; la prima l'ha ricevuta questa estate. Inoltre, sempre Del Carmine, si è sempre mostrato disponibile a nostri progetti ed ha sempre partecipato alla nostre attività... vedi la prima e la seconda edizione della Notte dei Senza Dimora, le giornate Interetniche.
Luca Pernice - anche se in molti ricordano Fabrizio Gatti dell'Espresso - è stato il primo a raccontare del fenomeno del caporalato, delle condizione di schiavitù in cui vivono i migranti che vengono in Capitanata a lavorare la terra. E - su questo garantisce il vostro amabile direttore - è un giornalista serio e particolarmente sensibile alle tematiche sociali.
Volevo farvi partecipi di questo episodio e dell'appoggio che ho inviato come redazione di FogliodiVia e come Associazione, perché credo che sostenere ed incoraggiare Del Carmine e Pernice abbia a che fare con la partecipazione attiva di un gruppo all'interno della comunità in cui vive e opera; con il non voltare la testa dalla parte opposta in cui si materializzano i disagi, le difficoltà. D'altronde, è quello che facciamo ogni sera andando in stazione e penso che ci siano vari modi per testimoniarlo.
Infine, credo che la "rete" della solidarietà e le urla di disapprovazione possono contribuire a scrollare Foggia dall'atavica apatia in cui ama riposarsi, e a dire a voce alta a chi persegue obiettivi illegali che NOI NON CI STIAMO. CHE FOGLIODIVIA NON CI STA. CHE NOI CREDIAMO CHE "INSIEME E' POSSIBILE", ANCHE RESISTERE AI DELINQUENTI. PER QUESTO, NON LASCIAMO SOLI GLI AMICI CHE IN QUESTE ORE - CON LE LORO FAMIGLIE - STANNO VIVENDO MOMENTI NON FACILI.
Ecco, volevo solo rendervi partecipi.
Emiliano Moccia
L'appello
www.benfoggianius.org
Riprendendo lo slogan lanciato dal mio amico Emiliano Moccia "INSIEME E' POSSIBILE", ANCHE RESISTERE AI DELINQUENTI, vi chiedo di manifestare la vostra solidarità inserendo un commento a questo post e soprattutto pubblicando un appello sul vostro sito/forum/blog. I commenti e le adesioni verranno inviate alla stampa e ai diretti interessati.
Per adesioni, proposte e segnalazioni potete mandare una mail a benfoggianius@bengodi.org
Link di solidarietà
giovannidelloiacovo.ilcannocchiale.it
Una serie di lettere minatorie, corredate da bossoli di arma da fuoco, ha nuovamente fatto irruzione nell’arena pubblica foggiana. Un’insolita epifania solidaristica, culminata in un appello via web, tenta il viaggio nelle tenebre [...]
francescoquitadamo.blogspot.com
Cade il governo Prodi e, a Foggia, la criminalità fa giungere le sue minacce al migliore assessore della giunta comunale - Lino Del Carmine - e ad uno dei migliori giornalisti della città, Luca Pernice [...]
Ciao Fratelli. Visto che per questioni esclusivamente burocratiche e formali mi è stato affibbiato il titolo nobiliare di direttore del giornale, mi sono permesso di inviare un messaggio di sostegno e solidarietà a Michele Del Carmine, assessore comunale all'Immigrazione e al Volontariato, e Luca Pernice, giornalista di Teleblu.
Entrambi, infatti, hanno ricevuto due lettere minatorie che fanno stare poco allegri, visti i tempi che corriamo e la folle violenza che dilaga per le nostre strade. All'assessore si condanna il suo impegno nel campo della sicurezza e nel rapporto di amicizia che ha instaurato con i carcerati attraverso una serie di progetti di integrazione; a Pernice, invece, si contesta la sua dedizione per l'informazione di inchiesta, quella che spessa parla di malavita e criminalità. Del Carmine, poi, è alla sua seconda lettera minatoria; la prima l'ha ricevuta questa estate. Inoltre, sempre Del Carmine, si è sempre mostrato disponibile a nostri progetti ed ha sempre partecipato alla nostre attività... vedi la prima e la seconda edizione della Notte dei Senza Dimora, le giornate Interetniche.
Luca Pernice - anche se in molti ricordano Fabrizio Gatti dell'Espresso - è stato il primo a raccontare del fenomeno del caporalato, delle condizione di schiavitù in cui vivono i migranti che vengono in Capitanata a lavorare la terra. E - su questo garantisce il vostro amabile direttore - è un giornalista serio e particolarmente sensibile alle tematiche sociali.
Volevo farvi partecipi di questo episodio e dell'appoggio che ho inviato come redazione di FogliodiVia e come Associazione, perché credo che sostenere ed incoraggiare Del Carmine e Pernice abbia a che fare con la partecipazione attiva di un gruppo all'interno della comunità in cui vive e opera; con il non voltare la testa dalla parte opposta in cui si materializzano i disagi, le difficoltà. D'altronde, è quello che facciamo ogni sera andando in stazione e penso che ci siano vari modi per testimoniarlo.
Infine, credo che la "rete" della solidarietà e le urla di disapprovazione possono contribuire a scrollare Foggia dall'atavica apatia in cui ama riposarsi, e a dire a voce alta a chi persegue obiettivi illegali che NOI NON CI STIAMO. CHE FOGLIODIVIA NON CI STA. CHE NOI CREDIAMO CHE "INSIEME E' POSSIBILE", ANCHE RESISTERE AI DELINQUENTI. PER QUESTO, NON LASCIAMO SOLI GLI AMICI CHE IN QUESTE ORE - CON LE LORO FAMIGLIE - STANNO VIVENDO MOMENTI NON FACILI.
Ecco, volevo solo rendervi partecipi.
Emiliano Moccia
L'appello
www.benfoggianius.org
Riprendendo lo slogan lanciato dal mio amico Emiliano Moccia "INSIEME E' POSSIBILE", ANCHE RESISTERE AI DELINQUENTI, vi chiedo di manifestare la vostra solidarità inserendo un commento a questo post e soprattutto pubblicando un appello sul vostro sito/forum/blog. I commenti e le adesioni verranno inviate alla stampa e ai diretti interessati.
Per adesioni, proposte e segnalazioni potete mandare una mail a benfoggianius@bengodi.org
Link di solidarietà
giovannidelloiacovo.ilcannocchiale.it
Una serie di lettere minatorie, corredate da bossoli di arma da fuoco, ha nuovamente fatto irruzione nell’arena pubblica foggiana. Un’insolita epifania solidaristica, culminata in un appello via web, tenta il viaggio nelle tenebre [...]
francescoquitadamo.blogspot.com
Cade il governo Prodi e, a Foggia, la criminalità fa giungere le sue minacce al migliore assessore della giunta comunale - Lino Del Carmine - e ad uno dei migliori giornalisti della città, Luca Pernice [...]
venerdì 11 gennaio 2008
Ieri vertice in Prefettura: ancora 7 settimane di tempo all'azienda per "chiudere i conti" con i lavoratori
Altri cinquanta giorni di tempo per saldare tutte le mensilità pregresse: è questo il contenuto dell'intesa tra Editrice del Meridiano, Assostampa di Puglia e Comitato di Redazione del quotidiano "Il Meridiano", formalizzata nel corso di un incontro avvenuto ieri sera in Prefettura.
Su proposta dello stesso prefetto Sandro Calvosa, che ha incontrato prima separatamente e poi congiuntamente la società editrice e i giornalisti, venerdì 29 febbraio 2008, alle 17:30, l'azienda si è impegnata a versare tutti gli importi maturati a quella data dai giornalisti tuttora sotto contratto e da coloro che non hanno più in essere un rapporto di lavoro o collaborazione.
CdR e Assostampa si sono impegnati per le prossime 7 settimane a raffreddare le forme di rivendicazione dei legittimi diritti e a non richiedere l'esecutività dei provvedimenti di tutela giurisdizionale dei crediti: ciò per consentire all'azienda di definire il piano di rientro.
Il prefetto ha anche ribadito il dovere dell'azienda a consentire l'accesso dei giornalisti ai locali della redazione per recuperare effetti personali e materiale di archivio contenuto nei computer di cui avevano esclusiva disponibilità; a tale proposito l'azienda si è impegnata a riaprire le porte della redazione di Corso Garibaldi 10 tra una settimana, alla presenza di un tecnico designato dell'azienda stessa.
Nel corso del confronto è chiaramente emersa l'indisponibilità dell'Editrice del Meridiano a riportare il giornale in edicola in tempi brevi. Soprattutto, l'azienda ha manifestato l'indisponibilità alla ripresa delle pubblicazioni con l'attuale gruppo di giornalisti della redazione, dei quali l'azienda ha intenzione di fare spirare tutti gli 8 contratti di lavoro a tempo determinato ancora in essere, rimanendo incerta la volontà relativa ai 2 contratti a tempo indeterminato che resterebbero superstiti.
Da considerare, infatti, che, sin dal 3 settembre 2007, due mesi e mezzo prima della sospensione delle pubblicazioni e dalla chiusura dei locali della redazione centrale di Foggia, sono scaduti e non sono stati rinnovati i contratti di lavoro di ben 11 giornalisti. Al 1° febbraio 2008 ne scadono altri 7 e un ulteriore al 31 marzo 2008.
Le spettanze maturate dai lavoratori si riferiscono, relativamente al solo 2007, alle mensilità di giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre, dicembre, indennità redazionale, tredicesima e Trattamenti di Fine Rapporto. Relativamente al 2008, alla data del 29 febbraio saranno maturate le due mensilità di gennaio e febbraio, parte dell'indennità redazionale e i TFR.
All'incontro, per l'Editrice del Meridiano erano presenti la presidente e legale rappresentante Daria Cascarano, il direttore di gestione Potito Perruggini e l'avvocato Massimiliano Cristino; per i giornalisti il fiduciario dell'Assostampa per la provincia di Foggia Filippo Santigliano, i tre componenti del CdR del "Meridiano" Maria Grazia Di Gennaro, Emanuele Losapio e Roberto Pellegrini, e l'avvocato Fedele Cannerozzi; oltre al prefetto, le istituzioni erano rappresentante dall'assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Foggia Lino Del Carmine.
Su proposta dello stesso prefetto Sandro Calvosa, che ha incontrato prima separatamente e poi congiuntamente la società editrice e i giornalisti, venerdì 29 febbraio 2008, alle 17:30, l'azienda si è impegnata a versare tutti gli importi maturati a quella data dai giornalisti tuttora sotto contratto e da coloro che non hanno più in essere un rapporto di lavoro o collaborazione.
CdR e Assostampa si sono impegnati per le prossime 7 settimane a raffreddare le forme di rivendicazione dei legittimi diritti e a non richiedere l'esecutività dei provvedimenti di tutela giurisdizionale dei crediti: ciò per consentire all'azienda di definire il piano di rientro.
Il prefetto ha anche ribadito il dovere dell'azienda a consentire l'accesso dei giornalisti ai locali della redazione per recuperare effetti personali e materiale di archivio contenuto nei computer di cui avevano esclusiva disponibilità; a tale proposito l'azienda si è impegnata a riaprire le porte della redazione di Corso Garibaldi 10 tra una settimana, alla presenza di un tecnico designato dell'azienda stessa.
Nel corso del confronto è chiaramente emersa l'indisponibilità dell'Editrice del Meridiano a riportare il giornale in edicola in tempi brevi. Soprattutto, l'azienda ha manifestato l'indisponibilità alla ripresa delle pubblicazioni con l'attuale gruppo di giornalisti della redazione, dei quali l'azienda ha intenzione di fare spirare tutti gli 8 contratti di lavoro a tempo determinato ancora in essere, rimanendo incerta la volontà relativa ai 2 contratti a tempo indeterminato che resterebbero superstiti.
Da considerare, infatti, che, sin dal 3 settembre 2007, due mesi e mezzo prima della sospensione delle pubblicazioni e dalla chiusura dei locali della redazione centrale di Foggia, sono scaduti e non sono stati rinnovati i contratti di lavoro di ben 11 giornalisti. Al 1° febbraio 2008 ne scadono altri 7 e un ulteriore al 31 marzo 2008.
Le spettanze maturate dai lavoratori si riferiscono, relativamente al solo 2007, alle mensilità di giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre, dicembre, indennità redazionale, tredicesima e Trattamenti di Fine Rapporto. Relativamente al 2008, alla data del 29 febbraio saranno maturate le due mensilità di gennaio e febbraio, parte dell'indennità redazionale e i TFR.
All'incontro, per l'Editrice del Meridiano erano presenti la presidente e legale rappresentante Daria Cascarano, il direttore di gestione Potito Perruggini e l'avvocato Massimiliano Cristino; per i giornalisti il fiduciario dell'Assostampa per la provincia di Foggia Filippo Santigliano, i tre componenti del CdR del "Meridiano" Maria Grazia Di Gennaro, Emanuele Losapio e Roberto Pellegrini, e l'avvocato Fedele Cannerozzi; oltre al prefetto, le istituzioni erano rappresentante dall'assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Foggia Lino Del Carmine.
venerdì 4 gennaio 2008
Siddi (FNSI) al TG4: editori improvvisati e con manie di grandezza che non pagano gli stipendi e lasciano la gente a casa
«Io spero che oggi la FIEG voglia cambiare registro e non dare più coperture a questi editori improvvisati»: così, a proposito della vertenza del quotidiano “Il Meridiano”, si è espresso il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, in un’intervista telefonica rilasciata nel corso dell’edizione serale del TG4 di ieri, giovedì 3 gennaio, condotta dal direttore Emilio Fede.
Siddi interveniva insieme con Maria Grazia Di Gennaro, componente del Comitato di Redazione del “Meridiano”, collegata da Foggia, dove era previsto, ieri, un vertice convocato dal Prefetto con l’azienda Editrice del Meridiano S.r.l..
All’incontro, l’azienda non si è presentata. Il TG4 ha voluto aprire una finestra sulla vicenda foggiana, considerandola emblematica della crisi che sta vivendo il settore editoriale italiano, con i giornalisti impegnati da 1.041 giorni nella vertenza per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale.
Siddi è intervenuto subito dopo che Di Gennaro ha ripercorso le ultime tappe di una vicenda esasperatasi tra il 15 e il 16 novembre scorsi quando la società, presieduta da Daria Cascarano e finanziata da Vincenzo Cascarano, ha prima interrotto la pubblicazione dell’edizione on-line, dopo che il numero era stato chiuso regolarmente con un comunicato sindacale sulla vertenza per il pagamento degli stipendi arretrati, e nel giorno successivo ha esonerato dal lavoro l’intera redazione impedendo l’accesso ai locali. Un episodio qualificato come vergognoso dallo stesso Emilio Fede che, a nome di tutta la redazione del TG4, ha espresso solidarietà e vicinanza ai colleghi del “Meridiano”.
Siddi ha considerato che «il caso di Foggia è paradigmatico del disastro che fanno molti editori improvvisati: arrivano sulla scena con tanto entusiasmo e anche con un po’ di vanagloria e manie di grandezza».
«Questo è un giornale –ha proseguito il segretario dell’FNSI- che è apparso alla grande, con presenze a Roma, a Milano, negli alberghi, e corrispondenti da Parigi. E poi scopriamo che, da mesi, non paga e addirittura fa la “serrata” verso colleghi che l’unica cosa che fanno è mettere in campo un’azione legittima di denuncia, di segnalazione. È un obbligo contrattuale pubblicare un comunicato sindacale invece non si pubblica il documento, non si pubblica il giornale e si lascia la gente a casa: questa è una cosa vergognosa».
Per vedere la registrazione clicca qui
Siddi interveniva insieme con Maria Grazia Di Gennaro, componente del Comitato di Redazione del “Meridiano”, collegata da Foggia, dove era previsto, ieri, un vertice convocato dal Prefetto con l’azienda Editrice del Meridiano S.r.l..
All’incontro, l’azienda non si è presentata. Il TG4 ha voluto aprire una finestra sulla vicenda foggiana, considerandola emblematica della crisi che sta vivendo il settore editoriale italiano, con i giornalisti impegnati da 1.041 giorni nella vertenza per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale.
Siddi è intervenuto subito dopo che Di Gennaro ha ripercorso le ultime tappe di una vicenda esasperatasi tra il 15 e il 16 novembre scorsi quando la società, presieduta da Daria Cascarano e finanziata da Vincenzo Cascarano, ha prima interrotto la pubblicazione dell’edizione on-line, dopo che il numero era stato chiuso regolarmente con un comunicato sindacale sulla vertenza per il pagamento degli stipendi arretrati, e nel giorno successivo ha esonerato dal lavoro l’intera redazione impedendo l’accesso ai locali. Un episodio qualificato come vergognoso dallo stesso Emilio Fede che, a nome di tutta la redazione del TG4, ha espresso solidarietà e vicinanza ai colleghi del “Meridiano”.
Siddi ha considerato che «il caso di Foggia è paradigmatico del disastro che fanno molti editori improvvisati: arrivano sulla scena con tanto entusiasmo e anche con un po’ di vanagloria e manie di grandezza».
«Questo è un giornale –ha proseguito il segretario dell’FNSI- che è apparso alla grande, con presenze a Roma, a Milano, negli alberghi, e corrispondenti da Parigi. E poi scopriamo che, da mesi, non paga e addirittura fa la “serrata” verso colleghi che l’unica cosa che fanno è mettere in campo un’azione legittima di denuncia, di segnalazione. È un obbligo contrattuale pubblicare un comunicato sindacale invece non si pubblica il documento, non si pubblica il giornale e si lascia la gente a casa: questa è una cosa vergognosa».
Per vedere la registrazione clicca qui
mercoledì 2 gennaio 2008
Domani l'incontro convocato dal Prefetto
Domani, giovedì 3 gennaio, alle ore 17:30, presso la Prefettura di Foggia, è fissato l'incontro tra l'Editrice del Meridiano S.r.l., il Comitato di Redazione del quotidiano "Il Meridiano", l'Associazione della Stampa di Puglia e l'assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Foggia. La riunione è stata convocata dal Prefetto di Foggia, Sandro Calvosa, con un telegramma trasmesso lo scorso 21 dicembre, «in relazione alla situazione in atto riguardante la sospensione delle attività del quotidiano "Il Meridiano" e connessa alla vertenza intentata dai giornalisti rimasti senza stipendio da agosto 2007 e senza lavoro dal novembre successivo».
venerdì 28 dicembre 2007
Ipse dixit: così parlò Cascarano senior
Questi i passi iniziali, testualmente riportati, della lettera che, con con un moto d'orgoglio, l'editore e fondatore Vincenzo Cascarano (foto) scrisse sulle pagine del suo "Meridiano" in occasione del numero speciale del 2 ottobre 2007 dedicato al primo compleanno del quotidiano:
«Un giorno un imprenditore di Foggia, ma che vive a Roma, decise di editare un giornale. Accennò l'idea ad un pò di amici, a qualche conoscente ed anche a qualche politico locale. "Ma non può sopravvivere un'iniziativa di questo tipo a Foggia" fu il commento più benevolo ascoltato [...] Tutti criticarono ergendosi a "soloni" dell'editoria […] Essendo il nostro personaggio uno abituato a cantare fuori dal coro, non si aspettava adesioni entusiaste anche perché la nostra realtà nazionale è tale per cui le idee vengono sposate quando queste provengono da un appartenente ad una "lobby". Il nostro uomo, invece, non aveva mai fatto parte di camarille […] alcune delle quali sono dedite da sempre a curare solo gli interessi personali avendo disprezzo della correttezza e qualche volta persino dell'onestà. Non si fece scoraggiare, però, il nostro imprenditore. Volle andare avanti per la sua strada anche perché voleva dare un contributo al miglioramento della società che lo vide nascere e muovere i primi passi».
Mentre il "carrozzone" della proprietà girava in lungo e in largo l'Italia, sostando in lussuosi hotel in occasione di operazioni pubblicitarie o di marketing illogiche e improvvisate, quei lavoratori davano quotidianamente fondo alle proprie capacità al fine di realizzare, pur tra mille difficoltà, un prodotto apprezzabile e dignitoso. "Che cosa ha fatto questa città per noi?", ebbe a dire l'editore nel corso del suo ultimo incontro con il corpo redazionale, che a ragione manifestava le proprie legittime preoccupazioni per la mancata corresponsione degli stipendi. Il suo disappunto lasciava trasparire un certo malcontento per contributi "assistenzialisti" mai goduti. Cosa si aspettava Vincenzo Cascarano? Che la Città concorresse alla sua intrapresa editoriale? Suvvia, ma se il Comune non aveva neanche i soldi per pagare le bollette della luce...Piuttosto, c'è da chiedersi come mai "il Meridiano" non sia riuscito a procurarsi neanche lo "straccio" di una pubblicità istituzionale (su quella di tipo "commerciale" meglio stendere un velo pietoso). Eppure l'editore catalogava sindaco e presidente della Provincia come "suoi amici".
Invettive, critiche, sermoni e pistolotti verso chiunque, ma mai un serio momento di autocritica. Dottor Cascarano, non è mai troppo tardi per rimediare (almeno in parte) ai propri errori e per recitare il "mea culpa"...
Michele de Respinis
ex redattore de "il Meridiano"
Per leggere integralmente la lettera di Vincenzo Cascarano, pubblicata sulle pagine de "Il Meridiano" in occasione dell speciale del 2 ottobre 2007, scarica il PDF e vai alla pagina 22.
ex redattore de "il Meridiano"
Per leggere integralmente la lettera di Vincenzo Cascarano, pubblicata sulle pagine de "Il Meridiano" in occasione dell speciale del 2 ottobre 2007, scarica il PDF e vai alla pagina 22.
venerdì 21 dicembre 2007
Sulla vertenza interviene il Prefetto di Foggia
Il Prefetto di Foggia, Sandro Calvosa, convocherà il legale rappresentante dell’Editrice del Meridiano S.r.l. nella prima decade di gennaio 2008 allo scopo di trovare una pacifica soluzione alla vertenza che vede impegnati i giornalisti della redazione del quotidiano “Il Meridiano”.
È l’impegno assunto dal rappresentante del Governo al termine della lunga riunione con il Comitato di Redazione avvenuta in Prefettura lo scorso martedì 18 dicembre, alla quale erano presenti anche l’Associazione della Stampa di Puglia, attraverso il referente provinciale, Filippo Santigliano, l’avvocato Fedele Cannerozzi, che tutela la posizione dei giornalisti, e l’assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Foggia, Lino Del Carmine.
Il Prefetto ha avuto parole di seria preoccupazione per la pesante situazione che si è venuta a determinare a partire dal 16 novembre scorso, con la sospensione delle pubblicazioni del quotidiano edito dalla famiglia Cascarano e la contestuale chiusura dei locali della redazione centrale di Foggia, mentre erano in corso trattative con il sindacato dei giornalisti per la corresponsione degli stipendi.
A oggi, oltre alla tredicesima, i giornalisti aspettano sei mensilità maturate e l’Editrice del Meridiano S.r.l. non dà comunicazioni in alcun senso, malgrado le ripetute sollecitazioni avanzate dal CdR, dai legali dei giornalisti, dall’Assostampa e dall’assessore Del Carmine.
I locali della redazione di Corso Garibaldi 10 sono frequentati solo dal personale amministrativo mentre non si hanno notizie della presenza della presidente e legale rappresentate della società editrice, Daria Cascarano, del fondatore e finanziatore, Vincenzo Cascarano, del direttore di gestione, Potito Perruggini, che, nei giorni successivi alla sospensione del lavoro, avevano manifestato la volontà dell’azienda in termini contraddittori.
Sul sito internet “www.ilmeridiano.info”, dove il giornale era diffuso dopo la sospensione della distribuzione in edicola disposta il 6 agosto scorso, campeggia ancora l’avvertenza, datata 16 novembre: «A breve una nuova versione più accattivante. Siamo impegnati nella riorganizzazione e rimodulazione dei mezzi informatici dell’editrice, chiediamo scusa agli affezionati lettori ma sono sospesi gli aggiornamenti del sito, presto riprenderemo con una veste grafica più accattivante e più ricca di notizie di qualità».
L’utenza telefonica 0881.721016 della redazione centrale risulta inattiva e le ripetute richieste, avanzate da alcuni redattori, di riprendere possesso di effetti personali e materiale di archivio contenuto nei computer di cui avevano esclusiva disponibilità, sono rimaste senza risposta o respinte dal personale amministrativo che ha opposto specifici ordini ricevuti dall’Editrice del Meridiano S.r.l..
Quest’ultima, attraverso un comunicato stampa diffuso proprio il 16 novembre, era giunta a dichiararsi «pronta a riconoscere tutti i diritti maturati e vantati sino ad oggi dai propri lavoratori (mensilità da agosto ad oggi nonché indennità redazionale)», comunicava di avere «accettato il piano di rientro proposto dal comitato di redazione» e si proclamava disponibile «a proseguire le trattative volte all’individuazione di soluzioni alternative alla chiusura definitiva della nostra attività editoriale».
Il piano delle scadenze accettato e finora non onorato dall’azienda prevedeva il saldo delle mensilità di agosto e settembre 2007 entro e non oltre lunedì 26 novembre 2007; il saldo dell’indennità redazionale e delle mensilità di ottobre e novembre 2007 entro e non oltre il lunedì 17 dicembre 2007; le restanti competenze intanto maturate, compresa la tredicesima, entro e non oltre il 31 dicembre 2007.
Puoi leggerci anche su:
Prima - Agenzia Stampa nazionale
Teleradioerre
Il Grecale
È l’impegno assunto dal rappresentante del Governo al termine della lunga riunione con il Comitato di Redazione avvenuta in Prefettura lo scorso martedì 18 dicembre, alla quale erano presenti anche l’Associazione della Stampa di Puglia, attraverso il referente provinciale, Filippo Santigliano, l’avvocato Fedele Cannerozzi, che tutela la posizione dei giornalisti, e l’assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Foggia, Lino Del Carmine.
Il Prefetto ha avuto parole di seria preoccupazione per la pesante situazione che si è venuta a determinare a partire dal 16 novembre scorso, con la sospensione delle pubblicazioni del quotidiano edito dalla famiglia Cascarano e la contestuale chiusura dei locali della redazione centrale di Foggia, mentre erano in corso trattative con il sindacato dei giornalisti per la corresponsione degli stipendi.
A oggi, oltre alla tredicesima, i giornalisti aspettano sei mensilità maturate e l’Editrice del Meridiano S.r.l. non dà comunicazioni in alcun senso, malgrado le ripetute sollecitazioni avanzate dal CdR, dai legali dei giornalisti, dall’Assostampa e dall’assessore Del Carmine.
I locali della redazione di Corso Garibaldi 10 sono frequentati solo dal personale amministrativo mentre non si hanno notizie della presenza della presidente e legale rappresentate della società editrice, Daria Cascarano, del fondatore e finanziatore, Vincenzo Cascarano, del direttore di gestione, Potito Perruggini, che, nei giorni successivi alla sospensione del lavoro, avevano manifestato la volontà dell’azienda in termini contraddittori.
Sul sito internet “www.ilmeridiano.info”, dove il giornale era diffuso dopo la sospensione della distribuzione in edicola disposta il 6 agosto scorso, campeggia ancora l’avvertenza, datata 16 novembre: «A breve una nuova versione più accattivante. Siamo impegnati nella riorganizzazione e rimodulazione dei mezzi informatici dell’editrice, chiediamo scusa agli affezionati lettori ma sono sospesi gli aggiornamenti del sito, presto riprenderemo con una veste grafica più accattivante e più ricca di notizie di qualità».
L’utenza telefonica 0881.721016 della redazione centrale risulta inattiva e le ripetute richieste, avanzate da alcuni redattori, di riprendere possesso di effetti personali e materiale di archivio contenuto nei computer di cui avevano esclusiva disponibilità, sono rimaste senza risposta o respinte dal personale amministrativo che ha opposto specifici ordini ricevuti dall’Editrice del Meridiano S.r.l..
Quest’ultima, attraverso un comunicato stampa diffuso proprio il 16 novembre, era giunta a dichiararsi «pronta a riconoscere tutti i diritti maturati e vantati sino ad oggi dai propri lavoratori (mensilità da agosto ad oggi nonché indennità redazionale)», comunicava di avere «accettato il piano di rientro proposto dal comitato di redazione» e si proclamava disponibile «a proseguire le trattative volte all’individuazione di soluzioni alternative alla chiusura definitiva della nostra attività editoriale».
Il piano delle scadenze accettato e finora non onorato dall’azienda prevedeva il saldo delle mensilità di agosto e settembre 2007 entro e non oltre lunedì 26 novembre 2007; il saldo dell’indennità redazionale e delle mensilità di ottobre e novembre 2007 entro e non oltre il lunedì 17 dicembre 2007; le restanti competenze intanto maturate, compresa la tredicesima, entro e non oltre il 31 dicembre 2007.
Puoi leggerci anche su:
Prima - Agenzia Stampa nazionale
Teleradioerre
Il Grecale
domenica 16 dicembre 2007
Martedì incontro con il Prefetto di Foggia
Martedì 18 dicembre prossimo la vertenza del quotidiano “Il Meridiano” arriverà all’attenzione del prefetto di Foggia, Sandro Calvosa. L’appuntamento, auspice l’assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Foggia, Lino Del Carmine, è stato confermato al termine della conferenza stampa di venerdì scorso, tenuta dal Comitato di Redazione del “Meridiano” e dall’Associazione della Stampa di Puglia proprio nella sede dell’Assessorato retto da Del Carmine.
Alla conferenza stampa l’avvocato Fedele Cannerozzi che tutela i giornalisti, seguiti anche dagli studi legali dell’Assostampa di Puglia e della Federazione nazionale della stampa italiana, ha comunicato l’attivazione della procedura per il sequestro cautelare dei beni dell’Editrice del Meridiano S.r.l., per mantenere intatta la garanzia dei crediti vantati dai lavoratori, nel frattempo cresciuti a sei retribuzioni mensili arretrate.
L’assessore Del Carmine, che aveva chiesto un incontro alla società dei Cascarano, ha espresso amarezza «per la chiusura totale della società editrice de Il Meridiano».
Nell’incontro è stata evidenziata anche la posizione dei giornalisti ai quali non sono stati rinnovati i contratti di lavoro e che restano in attesa di alcune mensilità oltre che del Trattamento di Fine Rapporto.
Alla conferenza stampa l’avvocato Fedele Cannerozzi che tutela i giornalisti, seguiti anche dagli studi legali dell’Assostampa di Puglia e della Federazione nazionale della stampa italiana, ha comunicato l’attivazione della procedura per il sequestro cautelare dei beni dell’Editrice del Meridiano S.r.l., per mantenere intatta la garanzia dei crediti vantati dai lavoratori, nel frattempo cresciuti a sei retribuzioni mensili arretrate.
L’assessore Del Carmine, che aveva chiesto un incontro alla società dei Cascarano, ha espresso amarezza «per la chiusura totale della società editrice de Il Meridiano».
Nell’incontro è stata evidenziata anche la posizione dei giornalisti ai quali non sono stati rinnovati i contratti di lavoro e che restano in attesa di alcune mensilità oltre che del Trattamento di Fine Rapporto.
Per leggere i resoconti della conferenza stampa:
La Gazzetta del Mezzogiorno
Teleradioerre 15-12-2007
Teleradioerre 16-12-2007
Il Grecale 15-12-2007
Il Gracale 17-12-2007
giovedì 13 dicembre 2007
Conferenza stampa del CdR e dell’Associazione della Stampa di Puglia
Domani, 14 dicembre, alle ore 16, presso l’Assessorato alle Politiche del Lavoro del Comune di Foggia, in piazza Giovanni XXIII, l’Associazione della Stampa di Puglia e il Comitato di Redazione del quotidiano “Il Meridiano” terranno una conferenza stampa sulla vertenza che vede impegnati i giornalisti e la società Editrice del Meridiano S.r.l., sul mancato pagamento di ormai sei mensilità maturate.
Dal 16 novembre scorso i giornalisti de “Il Meridiano”, giornale fondato da Vincenzo Cascarano ed edito da una società presieduta dalla figlia, Daria Cascarano, sono stati esonerati dalla presenza in redazione. L’azienda, il 15 novembre, ha deciso di sospendere anche le pubblicazioni on-line del quotidiano, dal 6 agosto scorso assente dalle edicole.
Alla conferenza stampa saranno presenti anche l’assessore Lino Del Carmine e l’avvocato Fedele Cannerozzi.
Dal 16 novembre scorso i giornalisti de “Il Meridiano”, giornale fondato da Vincenzo Cascarano ed edito da una società presieduta dalla figlia, Daria Cascarano, sono stati esonerati dalla presenza in redazione. L’azienda, il 15 novembre, ha deciso di sospendere anche le pubblicazioni on-line del quotidiano, dal 6 agosto scorso assente dalle edicole.
Alla conferenza stampa saranno presenti anche l’assessore Lino Del Carmine e l’avvocato Fedele Cannerozzi.
lunedì 10 dicembre 2007
Dai "furbetti del quartierino" ai "furbetti del giornalino"
Historia magistra vita est. Recitavano gli antichi padri. Avevano torto. La Storia non è maestra di vita, ma cammina con i piedi degli uomini che non sempre calpestano prati verdi e campi fioriti, anzi molto spesso amano lasciare traccia nel brago e nella melma maleodorante. Tanto trovano sempre uno zerbino sul quale pulire le scarpe, visto che nel nostro Paese imbroglioni e impostori hanno sempre le scarpe lucide: dal rampismo di craxiana memoria alle scalate di immobiliaristi e bancari allegri, passati con disinvoltura dalle tavole rotonde con Governatori e imprenditori a quelle del palcoscenico, coltivando velleità canore e rivalse da avanspettacolo.
Quasi ottant’anni dopo massima è la rappresentazione del gramsciano “popolo delle scimmie”, di coloro che riempiono la cronaca ma non fanno la storia; lasciano traccia nel giornale ma non offrono materiale per scrivere libri. Il popolo delle scimmie è convinto “di essere superiore a tutti gli altri popoli della jungla, di possedere tutta l’intelligenza, tutta l’intuizione storica, tutta la sapienza di governo”. Vivono appagando capricci isterici e accusano gli altri - ieri come oggi i lavoratori - dei propri fallimenti, tanto trovano sempre un modo per pulirsi le scarpe. E poca importa se nello strofinare le suole sullo zerbino schizzano fango e merda su chi ha una unica colpa: avergli prestato ascolto cercando di svolgere al meglio il proprio lavoro. In Italia è consentito: gli imbroglioni imperano e vengono anche premiati da un sistema che non tutela i deboli e gli sfruttati. Così si permette di “creare” una nuova impresa editoriale a chi ha un conto in sospeso con i precedenti dipendenti, ancora in attesa - dopo quattro anni dal fallimento - di vedersi riconoscere quanto dovuto. Gente senza memoria che sfodera la Durlindana e si fa addirittura paladino della legalità con resoconti giornalistici da rotocalco, trovando persino seguito. Dalle scimmie ai beoti.
E il sistema italiano tutela anche chi si permette di fare impresa senza pagare i propri dipendenti, continuando a lucrare sul lavoro altrui, infischiandosene dell’autorità giudiziaria, delle carte bollate, delle più elementari relazioni sindacali. Tanto in Italia tutto è permesso e poco importa se si lasciano per strada i lavoratori, se non si consente, ex abrupto, l’accesso sul posto di lavoro, se si dequalifica la loro professionalità, se si calpesta lo Statuto dei lavoratori, costato sangue e battaglie anche a chi ora siede tra gli scranni parlamentari, persino su quello più alto e formula anche gli auguri di buon lavoro a un giornale che non c’è, che celebra il suo anniversario mentre sarebbe stato più opportuno ricordare il proprio trigesimo.
La cronaca ci consegna un Paese che ha perduto il senso del ridicolo. Un Paese marcio e clientelare, destinato a perire in fretta e in modo traumatico, finendo nel gioco di un despota. Eja eja alalà.
Maurizio Tardio
Quasi ottant’anni dopo massima è la rappresentazione del gramsciano “popolo delle scimmie”, di coloro che riempiono la cronaca ma non fanno la storia; lasciano traccia nel giornale ma non offrono materiale per scrivere libri. Il popolo delle scimmie è convinto “di essere superiore a tutti gli altri popoli della jungla, di possedere tutta l’intelligenza, tutta l’intuizione storica, tutta la sapienza di governo”. Vivono appagando capricci isterici e accusano gli altri - ieri come oggi i lavoratori - dei propri fallimenti, tanto trovano sempre un modo per pulirsi le scarpe. E poca importa se nello strofinare le suole sullo zerbino schizzano fango e merda su chi ha una unica colpa: avergli prestato ascolto cercando di svolgere al meglio il proprio lavoro. In Italia è consentito: gli imbroglioni imperano e vengono anche premiati da un sistema che non tutela i deboli e gli sfruttati. Così si permette di “creare” una nuova impresa editoriale a chi ha un conto in sospeso con i precedenti dipendenti, ancora in attesa - dopo quattro anni dal fallimento - di vedersi riconoscere quanto dovuto. Gente senza memoria che sfodera la Durlindana e si fa addirittura paladino della legalità con resoconti giornalistici da rotocalco, trovando persino seguito. Dalle scimmie ai beoti.
E il sistema italiano tutela anche chi si permette di fare impresa senza pagare i propri dipendenti, continuando a lucrare sul lavoro altrui, infischiandosene dell’autorità giudiziaria, delle carte bollate, delle più elementari relazioni sindacali. Tanto in Italia tutto è permesso e poco importa se si lasciano per strada i lavoratori, se non si consente, ex abrupto, l’accesso sul posto di lavoro, se si dequalifica la loro professionalità, se si calpesta lo Statuto dei lavoratori, costato sangue e battaglie anche a chi ora siede tra gli scranni parlamentari, persino su quello più alto e formula anche gli auguri di buon lavoro a un giornale che non c’è, che celebra il suo anniversario mentre sarebbe stato più opportuno ricordare il proprio trigesimo.
La cronaca ci consegna un Paese che ha perduto il senso del ridicolo. Un Paese marcio e clientelare, destinato a perire in fretta e in modo traumatico, finendo nel gioco di un despota. Eja eja alalà.
Maurizio Tardio
martedì 27 novembre 2007
Saltata l'ennesima scadenza
È saltata l’ennesima scadenza che l’Editrice del Meridiano si era impegnata a onorare per corrispondere gli stipendi arretrati, attesi dai giornalisti del quotidiano “Il Meridiano”.
Neanche un rigo o un secondo è stato sprecato per spiegare quest’ultima inadempienza rispetto a quanto dichiarato dalla stessa società editrice.
A firma della presidente e legale rappresentante, Daria Cascarano, venerdì 16 novembre scorso, era infatti stata diffusa una dichiarazione in cui l’Editrice del Meridiano si diceva «pronta a riconoscere tutti i diritti maturati e vantati sino ad oggi dai propri lavoratori (mensilità da agosto ad oggi nonché indennità redazionale)» e «garantiti per tutto il tempo di vigenza dei contratti in essere», comunicava di avere «accettato il piano di rientro proposto dal comitato di redazione» e si proclamava disponibile «a proseguire le trattative volte all’individuazione di soluzioni alternative alla chiusura definitiva della nostra attività editoriale».
L’Editrice del Meridiano scriveva quelle cose chiedendo ai lavoratori di mantenere bassi i toni delle pur legittime rivendicazioni per «non incorrere in irreparabili ed irreversibili danni di immagine alla società datrice di lavoro».
Quell’immagine è oggi sfregiata dall’atteggiamento della stessa azienda che:
Il Comitato di Redazione chiede all’Assostampa e al Prefetto di Foggia di intraprendere tutte le azioni per illustrare la grave situazione all’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti, al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, al Presidente del Tribunale ordinario di Foggia.
Agli organi d’informazione la richiesta di continuare a seguire la vertenza, ringraziandoli per lo spazio e le espressioni di solidarietà diffuse fino a oggi, dodicesimo giorno di “esonero dal lavoro”, 119mo giorno senza stipendio, 93mo giorno di assenza dalle edicole.
Neanche un rigo o un secondo è stato sprecato per spiegare quest’ultima inadempienza rispetto a quanto dichiarato dalla stessa società editrice.
A firma della presidente e legale rappresentante, Daria Cascarano, venerdì 16 novembre scorso, era infatti stata diffusa una dichiarazione in cui l’Editrice del Meridiano si diceva «pronta a riconoscere tutti i diritti maturati e vantati sino ad oggi dai propri lavoratori (mensilità da agosto ad oggi nonché indennità redazionale)» e «garantiti per tutto il tempo di vigenza dei contratti in essere», comunicava di avere «accettato il piano di rientro proposto dal comitato di redazione» e si proclamava disponibile «a proseguire le trattative volte all’individuazione di soluzioni alternative alla chiusura definitiva della nostra attività editoriale».
L’Editrice del Meridiano scriveva quelle cose chiedendo ai lavoratori di mantenere bassi i toni delle pur legittime rivendicazioni per «non incorrere in irreparabili ed irreversibili danni di immagine alla società datrice di lavoro».
Quell’immagine è oggi sfregiata dall’atteggiamento della stessa azienda che:
- non ha rispettato la scadenza di lunedì 26 novembre per il pagamento degli stipendi relativi ad agosto e settembre;
- non ha dato corso alla proposta, da essa stessa avanzata martedì 20 novembre, attraverso un avvocato, per una transazione che, malgrado condizioni capestro, i lavoratori avevano manifestato la disponibilità a valutare;
- non ha ancora comunicato al CdR alcuna data di ripresa delle attività lavorative e delle pubblicazioni on-line del quotidiano “il Meridiano” dopo la comunicazione della sospensione trasmessa dal direttore responsabile il 15 novembre, e dopo “l’esonero dal lavoro” comunicato il 16 novembre;
- ha annullato, per sopraggiunti impegni, un incontro organizzato a Bari, mercoledì 21 novembre, con l’Associazione della Stampa di Puglia, senza mai riprendere in mano il telefono per comunicare un’altra data;
Il Comitato di Redazione chiede all’Assostampa e al Prefetto di Foggia di intraprendere tutte le azioni per illustrare la grave situazione all’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti, al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, al Presidente del Tribunale ordinario di Foggia.
Agli organi d’informazione la richiesta di continuare a seguire la vertenza, ringraziandoli per lo spazio e le espressioni di solidarietà diffuse fino a oggi, dodicesimo giorno di “esonero dal lavoro”, 119mo giorno senza stipendio, 93mo giorno di assenza dalle edicole.
lunedì 26 novembre 2007
Vertenza “Il Meridiano”: nuovo appello dell’assessore Del Carmine alla società editrice
L’assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Foggia, Michele Del Carmine, è tornato a occuparsi della vertenza del quotidiano “Il Meridiano”, con la seguente dichiarazione:
“Come esponente delle istituzioni sono costretto a ridare voce all’esigenza di dare sviluppi certi alla vertenza che vede impegnati i lavoratori del quotidiano “Il Meridiano”. A una settimana di distanza dalla sospensione delle pubblicazioni e dall’esonero dal lavoro dei giornalisti, è rimasto inascoltato da parte dell’azienda il mio appello per una ripresa del dialogo, trasmesso attraverso un telegramma.
Un atteggiamento, quello dell’Editrice del Meridiano S.r.l., che è indice di chiusura totale rispetto agli interlocutori ai quali si rivolge, pubblicando un organo di informazione.
Il civile comportamento dei lavoratori, tutt’altro che improntato allo schiamazzo scomposto, non trova corrispondenza in un’analoga condotta dell’azienda”.
“Come esponente delle istituzioni sono costretto a ridare voce all’esigenza di dare sviluppi certi alla vertenza che vede impegnati i lavoratori del quotidiano “Il Meridiano”. A una settimana di distanza dalla sospensione delle pubblicazioni e dall’esonero dal lavoro dei giornalisti, è rimasto inascoltato da parte dell’azienda il mio appello per una ripresa del dialogo, trasmesso attraverso un telegramma.
Un atteggiamento, quello dell’Editrice del Meridiano S.r.l., che è indice di chiusura totale rispetto agli interlocutori ai quali si rivolge, pubblicando un organo di informazione.
Il civile comportamento dei lavoratori, tutt’altro che improntato allo schiamazzo scomposto, non trova corrispondenza in un’analoga condotta dell’azienda”.
sabato 24 novembre 2007
Giornalisti, ex dipendenti e collaboratori del Meridiano. Una drammatica maxi-vertenza che riguarda decine di persone
Scrivo a proposito della situazione di crisi che riguarda “Il Meridiano”, il giornale nazionale realizzato a Foggia e fondato da Vincenzo Cascarano.
Nei giorni scorsi, la chiusura del quotidiano ha fatto emergere la drammatica situazione dei giornalisti ancora sotto contratto, persone che non percepiscono lo stipendio da quattro mesi. E’ rimasta sottotraccia, invece, la vicenda riguardante altre 8 persone che erano alle dipendenze del quotidiano di Cascarano, lavoratori che l’azienda ha “mandato a casa” molto prima di novembre. E giace dimenticata anche la questione relativa al mancato pagamento, da diversi mesi, delle spettanze dovute all’agenzia giornalistica foggiana “Il Grecale”.
I sintomi della crisi che ha investito la società guidata dalla presidente e legale rappresentante Daria Cascarano, erano evidenti già prima dell’estate. Fu allora che i Cascarano decisero di sospendere la realizzazione della pubblicazione e l’uscita del quotidiano in edicola per tutto il mese d’agosto. Contestualmente, l’editore, la presidente, il direttore di gestione Potito Perruggini e il direttore responsabile Antonio Parisi decidevano di non rinnovare 3 dei 7 contratti in scadenza. Di quei tre lavoratori, uno deve ancora percepire gli stipendi relativi a giugno, luglio, agosto e a tre giorni di settembre, oltre all’indennità di redazione (quattordicesima), al trattamento di fine rapporto, ai giorni di ferie e agli straordinari non goduti. Agli altri due, tra cui il sottoscritto, l’azienda deve ancora corrispondere i compensi relativi a luglio, agosto, a tre giorni di settembre, oltre all’indennità di redazione, al Tfr, ai giorni di ferie e agli straordinari non goduti.
Il mancato rinnovo contrattuale relativo alle tre persone in questione è stato seguito, in autunno, dalle dimissioni per giusta causa di un altro giornalista e dal mancato rinnovo contrattuale riguardante una ulteriore unità lavorativa (anch’essi in attesa di ricevere le spettanze maturate nei mesi scorsi). Risale a gennaio 2007, invece, il mancato rinnovo del contratto riguardante l’ultimo vicedirettore del quotidiano. Prima ancora, era stato dato il benservito al primo direttore responsabile de “Il Meridiano” e al suo vice. Poco dopo, inoltre, finiva il rapporto di lavoro tra “Il Meridiano” e il suo responsabile editoriale.
La vertenza in atto, dunque, non riguarda soltanto i redattori e collaboratori rappresentati attualmente dal Cdr, ma è molto più “ampia”: coinvolge molte più persone di quanto non sia emerso fino ad ora ed ha avuto inizio molti mesi fa. Se la società editrice de “Il Meridiano” avesse ottemperato ai suoi doveri contrattuali nessuno sarebbe stato costretto ad adire le vie legali. E invece, tutti hanno dovuto ricorrere al Tribunale. Per chiudere tutte le singole vertenze in atto, ed evitare il fallimento, l’azienda finanziata da Vincenzo Cascarano non deve fare altro che onorare gli impegni assunti nei mesi scorsi, quando i rappresentanti della società editrice assicuravano che ogni pendenza con i giornalisti e i suoi ex dipendenti sarebbe stata risolta attraverso il pagamento di tutte le spettanze.
Ai lavoratori ancora sotto contratto, dunque, vanno la mia solidarietà e il mio sostegno. So cosa si prova a vedersi chiuse le porte, poiché è una situazione che io ed altri colleghi abbiamo dovuto vivere sulla nostra pelle ben prima che l’attuale gruppo di lavoro fosse “esonerato” dall’impegno di recarsi ogni mattina in redazione. La vertenza, dunque, va avanti. E proseguirà fino a quando i sacrosanti diritti di tutti i lavoratori del “Meridiano”, sia gli attuali che quelli passati, non troveranno legittima soddisfazione.
Nei giorni scorsi, la chiusura del quotidiano ha fatto emergere la drammatica situazione dei giornalisti ancora sotto contratto, persone che non percepiscono lo stipendio da quattro mesi. E’ rimasta sottotraccia, invece, la vicenda riguardante altre 8 persone che erano alle dipendenze del quotidiano di Cascarano, lavoratori che l’azienda ha “mandato a casa” molto prima di novembre. E giace dimenticata anche la questione relativa al mancato pagamento, da diversi mesi, delle spettanze dovute all’agenzia giornalistica foggiana “Il Grecale”.
I sintomi della crisi che ha investito la società guidata dalla presidente e legale rappresentante Daria Cascarano, erano evidenti già prima dell’estate. Fu allora che i Cascarano decisero di sospendere la realizzazione della pubblicazione e l’uscita del quotidiano in edicola per tutto il mese d’agosto. Contestualmente, l’editore, la presidente, il direttore di gestione Potito Perruggini e il direttore responsabile Antonio Parisi decidevano di non rinnovare 3 dei 7 contratti in scadenza. Di quei tre lavoratori, uno deve ancora percepire gli stipendi relativi a giugno, luglio, agosto e a tre giorni di settembre, oltre all’indennità di redazione (quattordicesima), al trattamento di fine rapporto, ai giorni di ferie e agli straordinari non goduti. Agli altri due, tra cui il sottoscritto, l’azienda deve ancora corrispondere i compensi relativi a luglio, agosto, a tre giorni di settembre, oltre all’indennità di redazione, al Tfr, ai giorni di ferie e agli straordinari non goduti.
Il mancato rinnovo contrattuale relativo alle tre persone in questione è stato seguito, in autunno, dalle dimissioni per giusta causa di un altro giornalista e dal mancato rinnovo contrattuale riguardante una ulteriore unità lavorativa (anch’essi in attesa di ricevere le spettanze maturate nei mesi scorsi). Risale a gennaio 2007, invece, il mancato rinnovo del contratto riguardante l’ultimo vicedirettore del quotidiano. Prima ancora, era stato dato il benservito al primo direttore responsabile de “Il Meridiano” e al suo vice. Poco dopo, inoltre, finiva il rapporto di lavoro tra “Il Meridiano” e il suo responsabile editoriale.
La vertenza in atto, dunque, non riguarda soltanto i redattori e collaboratori rappresentati attualmente dal Cdr, ma è molto più “ampia”: coinvolge molte più persone di quanto non sia emerso fino ad ora ed ha avuto inizio molti mesi fa. Se la società editrice de “Il Meridiano” avesse ottemperato ai suoi doveri contrattuali nessuno sarebbe stato costretto ad adire le vie legali. E invece, tutti hanno dovuto ricorrere al Tribunale. Per chiudere tutte le singole vertenze in atto, ed evitare il fallimento, l’azienda finanziata da Vincenzo Cascarano non deve fare altro che onorare gli impegni assunti nei mesi scorsi, quando i rappresentanti della società editrice assicuravano che ogni pendenza con i giornalisti e i suoi ex dipendenti sarebbe stata risolta attraverso il pagamento di tutte le spettanze.
Ai lavoratori ancora sotto contratto, dunque, vanno la mia solidarietà e il mio sostegno. So cosa si prova a vedersi chiuse le porte, poiché è una situazione che io ed altri colleghi abbiamo dovuto vivere sulla nostra pelle ben prima che l’attuale gruppo di lavoro fosse “esonerato” dall’impegno di recarsi ogni mattina in redazione. La vertenza, dunque, va avanti. E proseguirà fino a quando i sacrosanti diritti di tutti i lavoratori del “Meridiano”, sia gli attuali che quelli passati, non troveranno legittima soddisfazione.
Francesco Quitadamo, ex redattore de “Il Meridiano”
lunedì 19 novembre 2007
E l'azienda disse: liberi tutti
In una comunicazione indirizzata oggi "Al corpo redazionale del Meridiano", l'Editrice del Meridiano S.r.l., a firma del direttore di gestione, Potito Perruggini, scrive:
«Nelle more della sospensione dell'attività si comunica che per l'editrice nulla osta acché il proprio personale collabori o proponga la propria disponibilità lavorativa altrove pur mantenendo e garantendo il diritto a percepire il compenso da noi previsto fino alla naturale scadenza. È intenzione della scrivente consentire ai propri dipendenti che questi ultimi proseguano il proprio percorso lavorativo e professionale senza che su questi si ripercuotano negativamente le nostre difficoltà oggettive».
Il Comitato di Redazione del quotidiano "Il Meridiano" ribadisce la richiesta di un incontro urgentissimo, alla presenza dell'Associazione della Stampa di Puglia, con il presidente e legale rappresentante della società editrice nonché con il fondatore, Vincenzo Cascarano, che in un'intervista al noto quotidiano economico nazionale "Italia Oggi", apparsa il 17 novembre, è definito «il reale finanziatore» della società editrice stessa.
Espime lo sconcerto per le notizie, relative al piano industriale e alle perdite, di cui per la prima volta apprende i dettagli attraverso un'intervista, mentre la società editrice aveva l'obbligo giuridico di comunicarle alla redazione che, decine di volte, aveva chiesto di riceverne.
Nella sua intervista, Vincenzo Cascarano dichiara: «Ho deciso di fermare "Il Meridiano". Non posso più perdere soldi».
In meno di 24 ore è evaporata «l'esigenza di sospendere "temporaneamente" sia l'attività redazionale sia l'attività lavorativa, (...) per esigenze esclusivamente relative alla riorganizzazione e rimodulazione dei mezzi informatici appartenenti all'organismo produttivo dell'azienda», dichiarata all'ANSA dalla presidente della società editrice, Daria Cascarano, il 16 novembre, mentre il padre Vincenzo la contraddiceva su "Italia Oggi".
Contraddizioni che, unitamente alla comunicazione trasmessa oggi alla redazione, confermano il disorientamento e l'inquietudine dei giornalisti de "Il Meridiano" e l'urgenza di un formale incontro che chiarisca le reali intenzioni dell'azienda sulla prosecuzione dell'impresa editoriale. Tali intenzioni non possono esprimersi nelle forme irrituali in cui si sono manifestate fino a oggi.
«Nelle more della sospensione dell'attività si comunica che per l'editrice nulla osta acché il proprio personale collabori o proponga la propria disponibilità lavorativa altrove pur mantenendo e garantendo il diritto a percepire il compenso da noi previsto fino alla naturale scadenza. È intenzione della scrivente consentire ai propri dipendenti che questi ultimi proseguano il proprio percorso lavorativo e professionale senza che su questi si ripercuotano negativamente le nostre difficoltà oggettive».
Il Comitato di Redazione del quotidiano "Il Meridiano" ribadisce la richiesta di un incontro urgentissimo, alla presenza dell'Associazione della Stampa di Puglia, con il presidente e legale rappresentante della società editrice nonché con il fondatore, Vincenzo Cascarano, che in un'intervista al noto quotidiano economico nazionale "Italia Oggi", apparsa il 17 novembre, è definito «il reale finanziatore» della società editrice stessa.
Espime lo sconcerto per le notizie, relative al piano industriale e alle perdite, di cui per la prima volta apprende i dettagli attraverso un'intervista, mentre la società editrice aveva l'obbligo giuridico di comunicarle alla redazione che, decine di volte, aveva chiesto di riceverne.
Nella sua intervista, Vincenzo Cascarano dichiara: «Ho deciso di fermare "Il Meridiano". Non posso più perdere soldi».
In meno di 24 ore è evaporata «l'esigenza di sospendere "temporaneamente" sia l'attività redazionale sia l'attività lavorativa, (...) per esigenze esclusivamente relative alla riorganizzazione e rimodulazione dei mezzi informatici appartenenti all'organismo produttivo dell'azienda», dichiarata all'ANSA dalla presidente della società editrice, Daria Cascarano, il 16 novembre, mentre il padre Vincenzo la contraddiceva su "Italia Oggi".
Contraddizioni che, unitamente alla comunicazione trasmessa oggi alla redazione, confermano il disorientamento e l'inquietudine dei giornalisti de "Il Meridiano" e l'urgenza di un formale incontro che chiarisca le reali intenzioni dell'azienda sulla prosecuzione dell'impresa editoriale. Tali intenzioni non possono esprimersi nelle forme irrituali in cui si sono manifestate fino a oggi.
Solidarietà dal Comune di Foggia
In un comunicato-stampa, diffuso stamane dall'Amministrazione comunale di Foggia, si legge che:
Una delegazione della redazione del quotidiano “Il Meridiano” è stata ricevuta dall’assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Foggia, Lino Del Carmine.
L’assessore ha espresso la sua solidarietà alla redazione e trasmesso un telegramma alla Editrice del Meridiano S.r.l..
Nel telegramma, Del Carmine chiede alla società editrice la disponibilità ad aprire un tavolo per raffreddare il conflitto con i lavoratori che, venerdì 16 novembre, sono stati esonerati dalla presenza in redazione: una decisione giudicata assai severamente dai giornalisti e collaboratori del “Meridiano”, che ne hanno lamentato la contraddittorietà rispetto al proposito manifestato
dall’azienda di accettare il piano per il saldo delle quattro mensilità retributive non corrisposte ai lavoratori.
Una delegazione della redazione del quotidiano “Il Meridiano” è stata ricevuta dall’assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Foggia, Lino Del Carmine.
L’assessore ha espresso la sua solidarietà alla redazione e trasmesso un telegramma alla Editrice del Meridiano S.r.l..
Nel telegramma, Del Carmine chiede alla società editrice la disponibilità ad aprire un tavolo per raffreddare il conflitto con i lavoratori che, venerdì 16 novembre, sono stati esonerati dalla presenza in redazione: una decisione giudicata assai severamente dai giornalisti e collaboratori del “Meridiano”, che ne hanno lamentato la contraddittorietà rispetto al proposito manifestato
dall’azienda di accettare il piano per il saldo delle quattro mensilità retributive non corrisposte ai lavoratori.
sabato 17 novembre 2007
Il verbale dell’Assemblea dei redattori de “Il Meridiano" di sabato 17 novembre
L’Assemblea straordinaria dei redattori e dei collaboratori del quotidiano “Il Meridiano” si è riunita fuori dai locali della redazione, inibita all’accesso con “esonero” dalla presenza sul posto di lavoro disposto dalla Editrice del Meridiano S.r.l. in data 16 novembre u.s..
Ha ascoltato la relazione del C.d.R. che ha informato l’assemblea delle numerose attestazioni di solidarietà pervenute e degli esiti degli incontri avuti, ieri, venerdì 16 novembre, con l’assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Foggia, e, oggi, con l’assessore al Lavoro, cooperazione e formazione professionale della Regione Puglia e con il Prefetto di Foggia.
L’Assemblea ha dato mandato al C.d.R. di proseguire nelle azioni di sensibilizzazione, sulla grave vertenza in atto, delle istituzioni, delle associazioni sindacali, delle associazioni di categoria e dell’opinione pubblica.
Il C.d.R. chiede:
1) che l’Azienda comunichi immediatamente la data di ripresa delle attività lavorative nella sede della redazione centrale di corso Garibaldi 10, a Foggia, e nella sede di Roma di via Giulio Romano 5;
2) che l’Azienda comunichi immediatamente la data di ripresa delle pubblicazioni on-line del quotidiano “Il Meridiano”, dopo l’inattesa comunicazione della sospensione con “effetto immediato”, trasmessa dal direttore responsabile, Antonio Parisi, il 15 novembre u.s.;
3) che il direttore responsabile provveda a ordinare l’immediata rimozione, dal sito “www.ilmeridiano.info”, dell’annuncio titolato “Sito in restyling. A breve una nuova versione più accattivante”, seguita dal commento: «Siamo impegnati nella riorganizzazione e rimodulazione dei mezzi informatici dell’editrice, chiediamo scusa agli affezionati lettori ma sono sospesi gli aggiornamenti del sito, presto riprenderemo con una veste grafica più accattivante e più ricca di notizie di qualità».
4) che l’Azienda prenda immediati contatti con il C.d.R. e l’Associazione della Stampa di Puglia per un incontro che miri a riprendere le trattative sul saldo delle retribuzioni non corrisposte, avendo cura di assicurare la presenza del presidente e legale rappresentante o comunque di persone in grado di spendere con delega formale il nome dell’Editrice del Meridiano S.r.l., nonché in grado di condurre le trattative in quel modo credibile ed equilibrato richiesto dalla gravità della situazione e dalle stesse dichiarazioni diffuse dall’Azienda circa l’impegno per il rilancio dell’iniziativa editoriale, per onorare gli impegni assunti e per mantenere corrette relazioni industriali.
Ha ascoltato la relazione del C.d.R. che ha informato l’assemblea delle numerose attestazioni di solidarietà pervenute e degli esiti degli incontri avuti, ieri, venerdì 16 novembre, con l’assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Foggia, e, oggi, con l’assessore al Lavoro, cooperazione e formazione professionale della Regione Puglia e con il Prefetto di Foggia.
L’Assemblea ha dato mandato al C.d.R. di proseguire nelle azioni di sensibilizzazione, sulla grave vertenza in atto, delle istituzioni, delle associazioni sindacali, delle associazioni di categoria e dell’opinione pubblica.
Il C.d.R. chiede:
1) che l’Azienda comunichi immediatamente la data di ripresa delle attività lavorative nella sede della redazione centrale di corso Garibaldi 10, a Foggia, e nella sede di Roma di via Giulio Romano 5;
2) che l’Azienda comunichi immediatamente la data di ripresa delle pubblicazioni on-line del quotidiano “Il Meridiano”, dopo l’inattesa comunicazione della sospensione con “effetto immediato”, trasmessa dal direttore responsabile, Antonio Parisi, il 15 novembre u.s.;
3) che il direttore responsabile provveda a ordinare l’immediata rimozione, dal sito “www.ilmeridiano.info”, dell’annuncio titolato “Sito in restyling. A breve una nuova versione più accattivante”, seguita dal commento: «Siamo impegnati nella riorganizzazione e rimodulazione dei mezzi informatici dell’editrice, chiediamo scusa agli affezionati lettori ma sono sospesi gli aggiornamenti del sito, presto riprenderemo con una veste grafica più accattivante e più ricca di notizie di qualità».
4) che l’Azienda prenda immediati contatti con il C.d.R. e l’Associazione della Stampa di Puglia per un incontro che miri a riprendere le trattative sul saldo delle retribuzioni non corrisposte, avendo cura di assicurare la presenza del presidente e legale rappresentante o comunque di persone in grado di spendere con delega formale il nome dell’Editrice del Meridiano S.r.l., nonché in grado di condurre le trattative in quel modo credibile ed equilibrato richiesto dalla gravità della situazione e dalle stesse dichiarazioni diffuse dall’Azienda circa l’impegno per il rilancio dell’iniziativa editoriale, per onorare gli impegni assunti e per mantenere corrette relazioni industriali.
La controreplica degli “esonerati”
Questo il comunicato diffuso dal CdR del “Meridiano” a seguito delle comunicazioni dell’azienda.
I redattori e i collaboratori del quotidiano “Il Meridiano” apprezzano i toni composti con i quali l’Editrice del Meridiano S.r.l., attraverso una sua nota, ha comunicato la sua posizione intorno alla gravissima vertenza in atto sul saldo di quattro retribuzioni non percepite dai lavoratori e sull’assenza di un piano industriale ed editoriale mentre molti contratti di lavoro si avviano in scadenza.
Sono, tuttavia, costretti a precisare e rettificare alcuni elementi contenuti nella nota diffusa nel pomeriggio di ieri dalla società editrice.
1) I lavoratori non hanno mai lamentato il mancato riconoscimento della retribuzione relativa al lavoro prestato, in cornici contrattuali, peraltro, ampiamente formalizzate. Contestano, invece, il progressivo e crescente inadempimento degli obblighi contrattuali dell’azienda, che ha tradito tutti gli impegni assunti sino ad oggi relativi al saldo degli stipendi non corrisposti.
2) I lavoratori ribadiscono che, ieri mattina, dalle ore 9:30, è stato loro impedito l’ingresso nei locali della redazione centrale di Corso Garibaldi 10, a Foggia, lasciando l’intera redazione in strada sotto la pioggia battente. Soltanto intorno alle ore 12, dopo reiterate insistenze, è stato consentito l’ingresso nei locali della redazione ai soli componenti il Comitato di Redazione e, successivamente, ai redattori che volessero prelevare i propri “effetti personali”.
3) Né al CdR né ad alcun redattore o collaboratore è stata mai comunicata, prima di ieri, l’esigenza di «riorganizzazione e rimodulazione dei mezzi informatici appartenenti all'organismo produttivo dell'azienda». Così come a nessuno era nota, fino a ieri, l’«intervenuta disdetta della 'Sinedita' (softwarehouse) dal servizio di assistenza tecnica informatica».
4) Tutte queste circostanze sono intervenute dopo che l’azienda aveva inopinatamante ordinato la sospensione delle pubblicazioni on-line del “Meridiano”, alle ore 22:00 di giovedì 15, dopo che l’intero ciclo produttivo dell’edizione di venerdì 16 novembre era stato completato e dopo che il CdR aveva trasmesso al direttore responsabile l’intenzione di pubblicare un comunicato sindacale.
Nel ringraziare i colleghi e i direttori delle altre testate giornalistiche per la solidarietà e l’informazione sviluppata sulla vertenza in atto, nonché l’Associazione della Stampa per il forte sostegno assicurato, i redattori e i collaboratori del “Meridiano” annunciano che proseguiranno nelle azioni di sensibilizzazione. Ieri pomeriggio, una delegazione è stata ricevuta dall’assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Foggia, che si è impegnato a contattare l’Editrice del Meridiano S.r.l.
Nel denunciare che, per il secondo giorno, i lavoratori saranno «esonerati» dal lavoro, i redattori e i collaboratori del “Meridiano” esortano l’azienda a prendere immediati contatti con il CdR e l’Assostampa per comunicare la data del rientro al lavoro sospeso “sine die”, dando così un primo segnale di coerenza con dichiarazioni in cui la stessa azienda si definisce impegnata al rilancio dell’iniziativa editoriale, a onorare gli impegni assunti e a mantenere corrette relazioni industriali.
I redattori e i collaboratori del quotidiano “Il Meridiano” apprezzano i toni composti con i quali l’Editrice del Meridiano S.r.l., attraverso una sua nota, ha comunicato la sua posizione intorno alla gravissima vertenza in atto sul saldo di quattro retribuzioni non percepite dai lavoratori e sull’assenza di un piano industriale ed editoriale mentre molti contratti di lavoro si avviano in scadenza.
Sono, tuttavia, costretti a precisare e rettificare alcuni elementi contenuti nella nota diffusa nel pomeriggio di ieri dalla società editrice.
1) I lavoratori non hanno mai lamentato il mancato riconoscimento della retribuzione relativa al lavoro prestato, in cornici contrattuali, peraltro, ampiamente formalizzate. Contestano, invece, il progressivo e crescente inadempimento degli obblighi contrattuali dell’azienda, che ha tradito tutti gli impegni assunti sino ad oggi relativi al saldo degli stipendi non corrisposti.
2) I lavoratori ribadiscono che, ieri mattina, dalle ore 9:30, è stato loro impedito l’ingresso nei locali della redazione centrale di Corso Garibaldi 10, a Foggia, lasciando l’intera redazione in strada sotto la pioggia battente. Soltanto intorno alle ore 12, dopo reiterate insistenze, è stato consentito l’ingresso nei locali della redazione ai soli componenti il Comitato di Redazione e, successivamente, ai redattori che volessero prelevare i propri “effetti personali”.
3) Né al CdR né ad alcun redattore o collaboratore è stata mai comunicata, prima di ieri, l’esigenza di «riorganizzazione e rimodulazione dei mezzi informatici appartenenti all'organismo produttivo dell'azienda». Così come a nessuno era nota, fino a ieri, l’«intervenuta disdetta della 'Sinedita' (softwarehouse) dal servizio di assistenza tecnica informatica».
4) Tutte queste circostanze sono intervenute dopo che l’azienda aveva inopinatamante ordinato la sospensione delle pubblicazioni on-line del “Meridiano”, alle ore 22:00 di giovedì 15, dopo che l’intero ciclo produttivo dell’edizione di venerdì 16 novembre era stato completato e dopo che il CdR aveva trasmesso al direttore responsabile l’intenzione di pubblicare un comunicato sindacale.
Nel ringraziare i colleghi e i direttori delle altre testate giornalistiche per la solidarietà e l’informazione sviluppata sulla vertenza in atto, nonché l’Associazione della Stampa per il forte sostegno assicurato, i redattori e i collaboratori del “Meridiano” annunciano che proseguiranno nelle azioni di sensibilizzazione. Ieri pomeriggio, una delegazione è stata ricevuta dall’assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Foggia, che si è impegnato a contattare l’Editrice del Meridiano S.r.l.
Nel denunciare che, per il secondo giorno, i lavoratori saranno «esonerati» dal lavoro, i redattori e i collaboratori del “Meridiano” esortano l’azienda a prendere immediati contatti con il CdR e l’Assostampa per comunicare la data del rientro al lavoro sospeso “sine die”, dando così un primo segnale di coerenza con dichiarazioni in cui la stessa azienda si definisce impegnata al rilancio dell’iniziativa editoriale, a onorare gli impegni assunti e a mantenere corrette relazioni industriali.
venerdì 16 novembre 2007
La replica dell’Editrice del Meridiano
Questo il take dell’ANSA che ha diffuso un comunicato di replica dell’Editrice del Meridiano s.r.l.
«Non strumentalizzare la situazione» per «non incorrere in irreparabili ed irreversibili danni di immagine alla società datrice di lavoro la quale, lo ribadisce, è pronta a riconoscere tutti i diritti maturati e vantati sino ad oggi dai propri lavoratori (mensilità da agosto ad oggi nonchè indennità redazionale)».
È detto in una nota della presidente della Editrice del Meridiano, Daria Cascarano, in replica alle proteste del Cdr del quotidiano.
«Non sono mai stati negati -afferma la presidente- i diritti maturati e, nonostante una proposta divergente in sole due settimane da parte dell’editore, comunque ieri è stato accettato il piano di rientro proposto dal comitato di redazione» ed «è stata riconosciuta la piena disponibilità a proseguire le trattative volte all'individuazione di soluzioni alternative alla chiusura definitiva della nostra attività editoriale».
Daria Cascarano afferma anche «non corrisponde al vero che sia stato negato l'accesso alla sede di lavoro». «È stato comunicata ai dipendenti -spiega- l'esigenza di sospendere “temporaneamente” sia l'attività redazionale sia l'attività lavorativa, i cui emolumenti vengono comunque garantiti e riconosciuti per tutto il tempo di vigenza dei contratti in essere, per esigenze esclusivamente relative alla riorganizzazione e rimodulazione dei mezzi informatici appartenenti all'organismo produttivo dell'azienda. D'altronde, è ben noto anche al nostro stesso personale come nei giorni scorsi sia inaspettatamente intervenuta la disdetta della “Sinedita” (softwarehouse) dal servizio di assistenza tecnica informatica.
«In data odierna -afferma ancora la presidente della società- è stata anche manifestata e confermata a tutti i dipendenti l'intenzione di proseguire le succitate relazioni per la concertazione del futuro della nostra azienda, occasione in cui gli stessi dipendenti hanno avuto modo non solo di accedere al posto di lavoro per prelevare eventuali “effetti personali”, ma anche di riscontrare direttamente e personalmente la presenza effettiva di un tecnico intento a provvedere alle suddette necessarie verifiche ed operazioni informatiche». «Infine, sempre in tale occasione, l'editore -si conclude nella nota- ha esplicitamente invitato tutto il personale a percorrere le formalità previste per abbreviare i termini del dialogo ben instaurato con la positiva presenza anche dell'Assostampa di Puglia (Salvati e Lorusso)».
«Non strumentalizzare la situazione» per «non incorrere in irreparabili ed irreversibili danni di immagine alla società datrice di lavoro la quale, lo ribadisce, è pronta a riconoscere tutti i diritti maturati e vantati sino ad oggi dai propri lavoratori (mensilità da agosto ad oggi nonchè indennità redazionale)».
È detto in una nota della presidente della Editrice del Meridiano, Daria Cascarano, in replica alle proteste del Cdr del quotidiano.
«Non sono mai stati negati -afferma la presidente- i diritti maturati e, nonostante una proposta divergente in sole due settimane da parte dell’editore, comunque ieri è stato accettato il piano di rientro proposto dal comitato di redazione» ed «è stata riconosciuta la piena disponibilità a proseguire le trattative volte all'individuazione di soluzioni alternative alla chiusura definitiva della nostra attività editoriale».
Daria Cascarano afferma anche «non corrisponde al vero che sia stato negato l'accesso alla sede di lavoro». «È stato comunicata ai dipendenti -spiega- l'esigenza di sospendere “temporaneamente” sia l'attività redazionale sia l'attività lavorativa, i cui emolumenti vengono comunque garantiti e riconosciuti per tutto il tempo di vigenza dei contratti in essere, per esigenze esclusivamente relative alla riorganizzazione e rimodulazione dei mezzi informatici appartenenti all'organismo produttivo dell'azienda. D'altronde, è ben noto anche al nostro stesso personale come nei giorni scorsi sia inaspettatamente intervenuta la disdetta della “Sinedita” (softwarehouse) dal servizio di assistenza tecnica informatica.
«In data odierna -afferma ancora la presidente della società- è stata anche manifestata e confermata a tutti i dipendenti l'intenzione di proseguire le succitate relazioni per la concertazione del futuro della nostra azienda, occasione in cui gli stessi dipendenti hanno avuto modo non solo di accedere al posto di lavoro per prelevare eventuali “effetti personali”, ma anche di riscontrare direttamente e personalmente la presenza effettiva di un tecnico intento a provvedere alle suddette necessarie verifiche ed operazioni informatiche». «Infine, sempre in tale occasione, l'editore -si conclude nella nota- ha esplicitamente invitato tutto il personale a percorrere le formalità previste per abbreviare i termini del dialogo ben instaurato con la positiva presenza anche dell'Assostampa di Puglia (Salvati e Lorusso)».
La presa di posizione dell'Assostampa di Puglia
Sospese le pubblicazioni del “Meridiano di Foggia”
L'Associazione della Stampa di Puglia è al fianco dei colleghi della redazione del Meridiano di Foggia, impegnati nella difesa dei posti di lavoro.
La decisione di sospendere le pubblicazioni è grave e sconcertante, soprattutto perché è stata adottata dall'editore all'indomani di un incontro con il Cdr della testata e con l'Associazione della Stampa, in cui è stato deciso di ristabilire corrette relazioni industriali e di collaborare per il rilancio della testata.
Ancor più preoccupante è l'atteggiamento adottato dall'azienda che oggi ha impedito ai giornalisti l'accesso in redazione. Il sindacato dei giornalisti pugliesi, insieme con la Federazione nazionale della Stampa, si mobiliterà per tutelare in tutte le sedi i diritti dei colleghi di Meridiano.
L'Associazione della Stampa di Puglia è al fianco dei colleghi della redazione del Meridiano di Foggia, impegnati nella difesa dei posti di lavoro.
La decisione di sospendere le pubblicazioni è grave e sconcertante, soprattutto perché è stata adottata dall'editore all'indomani di un incontro con il Cdr della testata e con l'Associazione della Stampa, in cui è stato deciso di ristabilire corrette relazioni industriali e di collaborare per il rilancio della testata.
Ancor più preoccupante è l'atteggiamento adottato dall'azienda che oggi ha impedito ai giornalisti l'accesso in redazione. Il sindacato dei giornalisti pugliesi, insieme con la Federazione nazionale della Stampa, si mobiliterà per tutelare in tutte le sedi i diritti dei colleghi di Meridiano.
Grave episodio contro i giornalisti del “Meridiano” il giorno dopo l’incontro con l’Assostampa
La Editrice del Meridiano S.r.l. fondata da Vincenzo Cascarano sospende le pubblicazioni del quotidiano “Il Meridiano” nel giorno (venerdì 16 novembre 2007) in cui avrebbe dovuto essere pubblicato il comunicato con cui l’Assemblea dei redattori e dei collaboratori dava conto della vertenza in atto che vede i lavoratori privi di quattro mensilità di stipendio.
Stamattina, ai lavoratori è stato impedito l’accesso ai locali della redazione centrale di Foggia di corso Garibaldi 10, senza addurre alcuna motivazione.
La decisione della sospensione delle pubblicazioni, trasmessa dal direttore responsabile, Antonio Parisi, maturava ieri, il giorno dopo un incontro con l’Associazione della Stampa di Puglia e nel pieno di una trattativa sul piano di rientro dell’azienda inadempiente.
L’azienda ha inviato una sua nota all’Assostampa e al Comitato di Redazione in cui dichiara di accettare i termini proposti dall’Assemblea dei lavoratori del “Meridiano”.
Un atteggiamento in radicale contraddizione con quella che appare una decisione antisindacale di sospendere la pubblicazione, impedendo l’uscita oggi, venerdì 16 novembre, del quotidiano regolarmente lavorato e chiuso dalla redazione nella giornata di ieri.
A ciò si aggiunge l’aggravante della chiusura dei locali della redazione.
In una sua nota, l'Associazione della Stampa di Puglia si dichiara «al fianco dei colleghi della redazione del Meridiano di Foggia, impegnati nella difesa dei posti di lavoro.
La decisione di sospendere le pubblicazioni è grave e sconcertante, soprattutto perché è stata adottata dall'editore all'indomani di un incontro con il Cdr della testata e con l'Associazione della Stampa, in cui è stato deciso di ristabilire corrette relazioni industriali e di collaborare per il rilancio della testata.
Ancor più preoccupante è l'atteggiamento adottato dall'azienda che oggi ha impedito ai giornalisti l'accesso in redazione. Il sindacato dei giornalisti pugliesi, insieme con la Federazione nazionale della Stampa, si mobiliterà per tutelare in tutte le sedi i diritti dei colleghi di Meridiano».
La redazione del “Meridiano” rivolge un appello ai colleghi delle altre testate giornalistiche, alle associazioni sindacali, alle associazioni di categoria e alle istituzioni locali perché non sia ridotta l’attenzione sull’incredibile situazione venutasi a determinare, a fronte della reiterata intenzione di proseguire e anzi rafforzare un’iniziativa editoriale nata appena il 27 settembre dell’anno scorso.
Questo il comunicato che avrebbe dovuto apparire sulle pagine dell’edizione odierna de “Il Meridiano”:
L’assemblea dei redattori de “Il Meridiano”, riunitasi in data 15 novembre 2007, ha giudicato inaccettabile la proposta presentata dall’“Editrice del Meridiano s.r.l.” relativa al piano di rientro sulle spettanze arretrate. Di conseguenza ribadisce lo stato di agitazione proclamato lo scorso luglio e il pacchetto delle restanti tre giornate di sciopero attualmente nella disponibilità del Comitato di redazione. Inoltre dà mandato al Cdr di formulare una controproposta all’azienda che preveda un piano di rientro congruo e comunque tale da condurre alla normalizzazione della vertenza relativa alla situazione retributiva entro la fine dell’anno solare 2007.
Stamattina, ai lavoratori è stato impedito l’accesso ai locali della redazione centrale di Foggia di corso Garibaldi 10, senza addurre alcuna motivazione.
La decisione della sospensione delle pubblicazioni, trasmessa dal direttore responsabile, Antonio Parisi, maturava ieri, il giorno dopo un incontro con l’Associazione della Stampa di Puglia e nel pieno di una trattativa sul piano di rientro dell’azienda inadempiente.
L’azienda ha inviato una sua nota all’Assostampa e al Comitato di Redazione in cui dichiara di accettare i termini proposti dall’Assemblea dei lavoratori del “Meridiano”.
Un atteggiamento in radicale contraddizione con quella che appare una decisione antisindacale di sospendere la pubblicazione, impedendo l’uscita oggi, venerdì 16 novembre, del quotidiano regolarmente lavorato e chiuso dalla redazione nella giornata di ieri.
A ciò si aggiunge l’aggravante della chiusura dei locali della redazione.
In una sua nota, l'Associazione della Stampa di Puglia si dichiara «al fianco dei colleghi della redazione del Meridiano di Foggia, impegnati nella difesa dei posti di lavoro.
La decisione di sospendere le pubblicazioni è grave e sconcertante, soprattutto perché è stata adottata dall'editore all'indomani di un incontro con il Cdr della testata e con l'Associazione della Stampa, in cui è stato deciso di ristabilire corrette relazioni industriali e di collaborare per il rilancio della testata.
Ancor più preoccupante è l'atteggiamento adottato dall'azienda che oggi ha impedito ai giornalisti l'accesso in redazione. Il sindacato dei giornalisti pugliesi, insieme con la Federazione nazionale della Stampa, si mobiliterà per tutelare in tutte le sedi i diritti dei colleghi di Meridiano».
La redazione del “Meridiano” rivolge un appello ai colleghi delle altre testate giornalistiche, alle associazioni sindacali, alle associazioni di categoria e alle istituzioni locali perché non sia ridotta l’attenzione sull’incredibile situazione venutasi a determinare, a fronte della reiterata intenzione di proseguire e anzi rafforzare un’iniziativa editoriale nata appena il 27 settembre dell’anno scorso.
Questo il comunicato che avrebbe dovuto apparire sulle pagine dell’edizione odierna de “Il Meridiano”:
L’assemblea dei redattori de “Il Meridiano”, riunitasi in data 15 novembre 2007, ha giudicato inaccettabile la proposta presentata dall’“Editrice del Meridiano s.r.l.” relativa al piano di rientro sulle spettanze arretrate. Di conseguenza ribadisce lo stato di agitazione proclamato lo scorso luglio e il pacchetto delle restanti tre giornate di sciopero attualmente nella disponibilità del Comitato di redazione. Inoltre dà mandato al Cdr di formulare una controproposta all’azienda che preveda un piano di rientro congruo e comunque tale da condurre alla normalizzazione della vertenza relativa alla situazione retributiva entro la fine dell’anno solare 2007.
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